Creato da anonima.mente il 10/09/2006

una donna qualunque

diario

Domenica sera...

Post n°18 pubblicato il 05 Novembre 2006 da anonima.mente

ancora una volta..
è sempre stato il giorno più odiato...il giorno più sofferto ed ora più che mai.
Ripenso alle domeniche di tanti anni fa, quando ero adolescente, erano domeniche senza respiro, senza pace, persone estranee che non hanno nulla da dirsi, davanti ad uno schermo a guardare cose senza importanza, come se uno schermo potesse dare un senso al tempo...
chiusa nella mia camera pensavo..mai mai la mia vita non sarà mai più così..voglia di fuggire..di andare via lontano..fuori il mondo girava..rideva..non sono mai stata parte di quel mondo..mai come volevo..
mai...mai..non è mai venuto quel giorno...
ora guardo la mia casa..il mio nido che non sono riuscita a costruire come avrei voluto..siamo anche noi corpi muti..che non hanno nulla da dirsi..davanti ad uno schermo..
ora non ho più nemmeno quella voglia di fuggire..mi sono arresa..odio quell'uomo che mi vive accanto..privo di vita..ha paura di morire ma è già morto..se ne sta lì su un divano a guardare gli altri che giocano senza rimpiangere il non aver mai giocato..
non sono queste le domeniche che vorrei..non è questa la vita..
va avanti a fatica, ogni giorno apro gli occhi e vorrei non mi fosse stato concesso..
ci sarà ancora un altro giorno..e poi un altro..ed un'altra domenica da odiare..tutte uguali da anni..sempre le stesse...

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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 19 Settembre 2006 da anonima.mente

Perchè tu possa ascoltarmi (Venti poesie d’amore…, V)
-Pablo Neruda

Perchè tu possa ascoltarmi

le mie parole

si fanno sottili, a volte,

come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

Collana, sonaglio ebbro

per le tue mani dolci come l'uva.

E le vedo ormai lontane le mie parole.

Più che mie sono tue.

Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.

Così si aggrappano alle pareti umide.

E' tua la colpa di questo gioco cruento.

Stanno fuggendo dalla mia buia tana.

Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,

e più di te sono abituate alla mia tristezza.

Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti

perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.

Tempeste di sogni possono talora abbatterle.

Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.

Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.

Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.

Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.

Tutto ti prendi tu, tutto.

E io le intreccio tutte in una collana infinita

per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 17 Settembre 2006 da anonima.mente

Tag: Pensieri miei

oggi la mia tristezza si fa sentire più forte..
il tempo è buio..si scatenerà un temporale..
reprimo la mia impulsività..i miei pensieri
ogni volta che sto per scriverti qualcosa
penso a come verrà recepito da te
se guarderai con aria di sufficienza le mie parole..
se verrà fuori una risata di derisione..
metto le briglie alla mia spontaneità..
non è in fondo come ti piace spesso dire..:non illuderti la verità non è sempre possibile..
dal momento in cui ci si confronta con gli altri non si è più veri, si tende ad uniformarsi..si pensa alla reazione dell'altro, si perde ogni spontanea e vera reazione..

quanto potrebbe essere bello volare con la mente
solo essendo se stessi..senza sentire chi c'è dall'altra parte un
estraneo pronto a giudicare,
un qualcuno a cui adeguarsi per strappargli un sorriso o un consenso..

mai libera totalmente, cosa trattiene la mia mente..
cosa la condiziona..con te..
la tua reazione..

scrivo e cancello..non riesco più a far andare libere le dita
non ci sei, non leggerai nemmeno

un bacio..