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La nostra diversità rispetto agli altri è che noi comunisti non rinunciamo a lavorare e a combattere per una radicale trasformazione della società e alla costruzione di una società di liberi ed uguali. Si vorrebbero partiti di sinistra che si limitassero a correggere qualche stortura dell'attuale sistema: noi non siamo quel tipo di partito e non lo saremo mai.


- Enrico Berlinguer

 

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Quando le opinioni uccidono. »

Death Note: L'arte secondo me.

Post n°1 pubblicato il 09 Marzo 2014 da Paragon_15
 
Tag: Anime, Arte

Ho sempre pensato che l'arte non fosse solo qualcosa che si trova nei musei o nelle cattedrali. L'arte è uno stato della mente molto profondo, che si può avvertire ma non spiegare. L'arte si può trovare ovunque, io ad esempio l'ho trovata negli anime.

Oggi quindi vi voglio parlare di qualcosa di bellissimo, uno dei miei anime preferiti. Non sono una grandissima esperta di anime, a dir la verità ne ho visti abbastanza pochi anche se mi piacciono veramente tantissimo. Gli anime non sono uno svago per ragazzini, ma un vero e proprio modo di fare arte. Death Note è stato il primo anime in assoluto che ho visto in lingua originale con i sottotitoli (chi è appassionato capirà quanto è diverso dal guardarli doppiati!) e mi ha letteralmente esterrefatta per la grandezza del messaggio che porta.

Per chi non conoscesse la trama, in questo anime il protagonista Light, ragazzo molto secchione del Giappone, viene in possesso di un quaderno particolare, il Death Note, su cui scoprirà che scrivendo nome e cognome di una persona, questa muore di attacco cardiaco entro 40 secondi.

E naturalmente, cosa ci fa il più figo della classe con un quaderno simile? Inizia a ripulire il mondo da tutti i cattivi. Anche se dopo un po' la polizia internazionale capisce di trovarsi di fronte a uno sconosciuto pazzo assassino che tramite non si sa quale arma riesce a uccidere le persone a distanza.

Beh, il nostro Light non ha vita facile, perchè si trova a fronteggiare il più grande detective al mondo, che dopo un intricatissimo gioco di investigazione riuscirà infine a risolvere il caso.

La bellezza di quest'anime è che ci impone una domanda cruciale senza svelarci la risposta. Dalle prime puntate, Light è presentato come un ragazzo determinato e soprattutto animato da un grande senso di giustizia. Lui poi è mister perfettino, ha la sua camera perfettamente in ordine, ha sempre il massimo dei voti a scuola e non trasgredisce dai suoi orari. Anche quando decide di fare pulizia di criminali è preciso e perfetto, come se stesse facendo un compito a casa. Nessuno di noi però gli può dare dello spietato, perchè Light ha ucciso un uomo che stava stuprando una donna e un altro che teneva in ostaggio dei bambini, la drastica soluzione dell'omicidio ha in effetti prodotto del buono, se così si può dire.

Più avanti però la prospettiva cambia. Perchè Light è ostacolato dalle persone che lo cercano, ed è costretto a uccidere anche loro. Qui forse la nostra motivazione vacilla. La mia è totalmente crollata quando Light ha ucciso il padre e la fidanzata. Lo scrittore ce lo sta dicendo chiaro, non è nel giusto. Era animato dal bene, ma poi si è corrotto, questo è il pensiero generale che se ne deduce. Non si può depurare il mondo dal male senza fare a nostra volta del male.

In realtà la conclusione non è così semplice. Nell'ultimo episodio Light, ormai scoperto, cerca di spiegare il motivo per cui ha iniziato a uccidere, spiega cosa vuol dire per lui un mondo giusto, un mondo dove chi è debole non merita di essere sopraffatto da chi è malvagio. A quel punto L risponde che è lui quello che ha sbagliato, quello malvagio, perchè Light non è Dio, e non ha il diritto di giudicare le persone.

Il sugo della storia è alla fine del manga (la fine dell'anime è diversa, se vogliamo però molto più poetica), dove Light muore, supplicando lo Shinigami (il Dio della morte, il proprietario del quaderno) di non ucciderlo. Lo Shinigami risponde svelandoci il mistero dell'esistenza: inferno e paradiso sono solo un'invenzione, in realtà dopo la morte c'è il nulla.
E con queste parole (aggiungo: molto positive) si chiude la storia. Il fatto che inferno e paradiso non ci siano spiega tutto l'avvenimento: abbiamo passato 37 puntate a chiederci chi avesse ragione, ma alla fine non era importante, perchè sia che uno fosse la giustizia piuttosto che l'altro il destino di entrambi era lo stesso: il nulla.

Concludendo: anime e manga sono simili nella trama a parte per il finale, l'anime per me è meglio perchè c'è una colonna sonora stupenda, ma entrambi sono comunque un capolavoro di una genialità unica.

 
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Paragon_15
Paragon_15 il 10/03/14 alle 14:54 via WEB
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