Risaniamo Ravenna

Post N° 6


DIMENTICATA LA PAR CONDICIOAI TEMPI del glorioso varietà, il sipario calava su una canzone di scatenata allegria:«Dove sta Zazà - bellezza mia». Ma ora che va di moda il vento dell'Ulivo,i dissidenti della Rai zufolano nei corridoi:»Dove sta Finì/ antenna mia? - E il Cavaliere/l'hai buttato via?» Naturalmente è un gioco goliardico, ma legittimo:secondo l'Osservatorio di Pavia, che ha un centro di monitoraggio sui programmi di Saxa Rubra, negli ultimi due mesi i leader del centrodestra sono finiti in soffitta. L'opposizione scompare dal video, inghiottita dalla nebbia della Val Padana.Tra i dati emessi dall'Osservatorio pavese, che con l'Osservatore romano è tra le rare fonti attendibili,il Tg3 ha perso non solo il dono dell'imparzialità,ma la base della deontologia: nell'ultima settimana di luglio ha concesso il 75 per cento del suo tempo e dei suoi preziosi soffietti alla sinistra di lotta e di governo,e solo il 25 al resto dei partiti, compresi i pensionati,gli invalidi e gli studiosi degli Ufo. La prima considerazione da fare è che redattori e boss della Informazione pubblica non seguono l'aureo consiglio del rimpianto presidente Ciampi:«Uomini di penna e di microfono, tenete la schiena diritta». Forse gli studi Rai sono troppo umidi, e favoriscono l'artrosi.Fatto sta che i mezzibusti sono ingobbiti e pencolanti a gauche: duttili come giunchi, si piegano agli ordini. Taluni baciano perfino le eleganti scarpe dei satrapi.Per trovare una situazione analoga, occorre risalire all'infausto Ventennio.In quell'allegra stagione, quando il Mascellone di Predappio non voleva che si citasse una critica del Times al suo regime, mandava una velina ai direttori di giornale:«Ignorare la stampa estera». E adesso? Temo non ci sia neanche bisogno della velina. Veri sensitivi, i redattori anticipano i desideri.E addentando un panino alla mortadella, mandano i rognosi filmati in archivio.Vien quasi da piangere: dove sono i Malaparte e i Montanelli d'antan?