ANSVIT

"Crollo" dell'edilizia!


Dati allarmanti ma le soluzioni?Il 2012 è stato un anno difficile per le imprese del comparto delle costruzioni: il settore, che conta 894.028 aziende, ne ha perse 61.844 con un saldo negativo dell’1,88%. Leggendo i numeri significa che 44.000 imprese hanno avuto il coraggio di aprire, ma non è dato sapere quante siano state le aperture di partite iva indotte da espulsioni dal mondo del lavoro strutturato e da operazioni di maquillage per sfuggire ai creditori.Quelle che hanno sofferto maggiormente sono state le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un saldo negativo dell’1,96%.Non meno preoccupanti le ripercussioni sull’occupazione: lo scorso anno il settore costruzioni ha perso 81.309 addetti, con una variazione negativa del 4,6%. Di questi, 69.055 erano lavoratori dipendenti e 12.255 titolari e collaboratori.Da più parti si dettano ricette ma tutte si appellano al prossimo Governo ed al prossimo Parlamento chiedendo di intervenire immediatamente su quelle che sono certamente le priorità ossia: allentamento del patto di stabilità per rimettere in moto gli investimenti e per pagare i debiti accumulati dagli Enti pubblici nei confronti delle imprese, semplificazione degli adempimenti e degli oneri burocratici, credito più accessibile per le imprese e per le famiglie, rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, eliminare l’Imu sull’invenduto”.DOBBIAMO RIMANERE AD ASPETTARE O MEGLIO COMINCIARE AD AGIRE?