Grazie per la parolache ancora accendi nel mio cuore,per quel raggio che dal benehai ricevuto in donoe che nel mio abbandonolasci che nascacome fosse grano in un deserto,per quella tua bellezza,per l'orma divina del tuo sguardo,per quella tua dolcezza che vorrei baciarecome si bacia l'innocenza,inginocchiato davanti alla tua animaquando una lieve ombrala lascia affiorare sulla carne,per quello che chiami il tuo peccato,per il tremore che turba la tua vocequando mi dici l'indicibilee lasci l'impronta dell'amorein questo cuore arato.Roberto Carifi (1948, contemporaneo)