Galassia d'Andromeda

La mia famiglia sono io


Mi sono marito mamma e canemi porto a passeggiare timidain un gracile polveroso parco,mi accompagno severaa saldare i contidel commercio umano,mi tiro per la manica se mi avvinghiano di chiacchiereper non distrarmi dal grande amoredella solitudineche mi aspetta premurosa a casa.Sono la tazza di tèpreparata al mattinovuoto che guarda il vuotopozzo profondonella torre più alta,insieme a guardare la corrente,nella sospensione del sensodelle prime luci senza faccende.La sera mi sdraio con me intornoe al fianco, mi tengo lievemente al lenzuolo non stiratoal bordo dell'abisso della notte,l'abbraccio che fa silenzio alla montagna,ore che crollano con la grazia fasulla delle foglie.Notte -un fiume senza confluenza,dice la verità, graffiando dà orientamento,seguo la ferita appena nata i suoi bordicome rotaia per la dignità del male,una stella candida, polare.Chandra Livia Candiani (1952, contemporanea)"La mia famiglia sono io"