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Da Claudio Tolomeo alle scoperte geografiche del '500,esperienza diretta e moderna


Nel XVI secolo l'autorità e il prestigio degli "Antichi"subirono una forte critica da parte degli ambienti culturali.Proprio la più vasta e diretta esperienza resa con le nuove scoperte geografiche fu l'ambito di partenza di questa revisione critica dei documenti del passato e ne beneficiò l'idea di "moderno"che non fu più associata all'idea di negativo.Con la grande ammirazione che Umanesimo e Rinascimento avevano per il mondo classico antico maturò anche la consapevolezza che gli autori antichi di alcune discipline,come quelle geografiche,non erano più adeguati e dunque riferimenti non esaustivi e attendibili.Perché proprio le grandi scoperte geografiche del '500 portarono progressivi aggiornamenti della cartografia che spesso smentivano perfino le rappresentazioni grafiche di vari territori,regioni e i documenti più accreditati ereditati dal passato.Fra quegli autori ammirati e venerati e ormai in parte compromessi ci fu anche Claudio Tolomeo(100ca. d.C.-175ca. d.C.)che con l'Almagesto aveva proposto la sua teoria del Sistema solare sostituita poi definitivamente dopo secoli da quella copernicana nel XVII secolo e con la sua "Geographia"aveva accompagnato e illuminato tutta la fase iniziale delle grandi scoperte geografiche.Così come ancora oggi,in questo terzo millennio,vengono scoperte nuove specie animali o vegetali e perfino territori inesplorati e si acquisisce la certezza che non v'è mai fine all'universale conoscibile in quel tempo navigatori e scopritori appassionati,audaci pionieri dell'esplorazione arricchirono di nuove notizie e dati più certi e precisi gli almanacchi e le agende degli archivi scientifici di tutta Europa. Con ciò l'idea che il nuovo e moderno fosse negativa deriva o peggioramento ovvio della tradizione veniva poco a poco sostituita dal concetto che mutamento invece sovente era e poteva essere progresso.E si faceva strada in ogni branca della scienza e già spopolava fra i ceti sociali più in.Dunque l'esperienza diretta,certa,inconfutabile affievoliva l'autorità ed il prestigio degli "Antichi"laddove palesi incongruenze con le nuove verifiche ne smentivano la correttezza.E più ancora fecondava e promuoveva l'affermazione di un pensiero critico,obiettivo capace di accogliere accanto alla buona tradizione le novità utili e altresì disposto ad apprezzare sempre il valore positivo di quanto,dall'arte alle tecnologie alle scienze,arrivava dagli antenati.Sempre le civiltà sono avanzate e vissute dell'impegno,lo studio,il lavoro di intere comunità tramandati di generazione in generazione.Ben lo sanno gli astronomi che da sempre innestano le proprie conclusioni su quelle di studiosi di secoli prima:gli astri si sa impiegano anche centinaia.migliaia d'anni prima di riavvicinarsi alla Terra.Accadeva poi,nel generale clima di contestazione e revisione di autorità e credibilità,che venisse compromessa anche l'autorità stessa e il prestigio degli esponenti anziani di una società tradizionalmente ritenuti custodi,depositari di saggezza nel consueto rapporto di relazione tra vecchi e giovani.Ogni epoca ha avuto necessità di fare affidamento su nuove generazioni di individui forti,preparati e con grandi energie.Ma perché il passaggio per così dire di testimone non serbasse duri contraccolpi,perché in breve il rapporto di autorità tra Antichi e Moderni analogo e quasi conseguenziale a quello tra vecchi e giovani non portasse danno all'equilibrio sociale si doveva imparare a discernere il buono,l'utile dal dannoso e superfluo ovunque si trovasse.Significativo che già se ne fosse presa coscienza e ci fosse l'intento di conciliare le singole volontà.Promettente,innovativo che personalità forti e autorevoli si esprimessero al riguardo.Girodano Bruno(1548-1600),che Diderot(1713-1784)avrebbe definito precursore di Leibniz(1646-1716)e di Spinoza(1632-1677,in un passo della "Cena delle Ceneri"(1584)"...noi,disse,siamo più vecchi e abbiamo più lunga età che i nostri predecessori..."e mostrava attenzione al problema dell'obiettività e della correttezza di giudizio e della capacità di autocritica.E Bacone(1561-1626) nel "Novum Organum"(1620)scrisse:"...come da un uomo anziano possiamo aspettarci molta maggior conoscenza delle cose umane e maggior maturità di giudizio che da un giovane così pure dall'età nostra...sarebbe giusto aspettarci più grandi cose che dai tempi antichi,essendo questa per il mondo la maggiore età".Tassoni(1565-1635)nel 1620 proponeva un confronto tra"...ingegni antichi e moderni"perché dopo le invasioni barbariche l'Italia eccelleva ancora "...e i suoi prodotti degli ingegni moderni potevano ardir di concorrere con l'antica virtù romana e greca...".