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Sparta e Atene,moderne considerazioni a confronto


Anche la celebrazione di un evento negativo può essere grandioso,esaltante.Così Gian Vittorio Rossi(1898-1978),giornalista e scrittore del secolo scorso,nel suo puntualissimo confronto di Atene e Sparta,eccellente preciso nella descrizione del valore e del tramonto di questa;e fin troppo enfatico e innamorato nel racconto di Atene,descrive la grandezza,le diversità,la fine e ciò che il tempo ha conservato delle due città incontenstabilmente tanto importanti per la civiltà d'occidente."...la natura fa di tutto per abolire la storia;la storia è cosa passata,cioè morta;e la natura non fa altro che mettere cose vive nel posto delle cose morte,e poi ucciderle per mettercene altre,e cancellare le orme dell'uomo che è già passato sul sentiero.E quella era l'antica Sparta,quasi tutto quello che rimaneva di essa; Sparta,cancellata dalla faccia della terra, come un ciclone tropicale cancella tutto quello che c'è su un'isola.Potrebbero stritolare tutte le antiche pietre lavorate di Atene,farne polvere,buttare la polvere in mare;e Atene resta viva lo stesso,perchè c'è nel mondo il pensiero di Atene,e se si perde il pensiero di Atene si perde il pensiero dell'uomo".