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Italo Calvino,Ariosto maestro insuperato di fantasy


Il sintetico contributo che Calvino(1923-1985)offre alla storia della propria arte,steso nel 1980,propone anche un elogio e giudizio positivo sull'opera di Ludovico Ariosto(1474-1533)che ammirò e in qualche modo cercò di emulare.La sua attività di narratore "prese le mosse" dalla letteratura della Resistenza.Ma più forte era la sua vocazione per un modo di raccontare che esprimesse energia fisica e morale e slancio fantastico.A questo bisogno sambravano rispondere più naturalmente eventi e fatti fuori dal tempo e dalla realtà contestuale a chi scrive.E non è disimpegno etico scegliere la deformazione fantastica per parlare della realtà umana.Così lo stesso Calvino:"Mi interessa della fiaba il disegno lineare della narrazione,il ritmo,l'essenzialità,il modo in cui il senso di una vita è contenuto in una sintesi di fatti,di prove da superare,di momenti supremi.Così mi sono interessato del rapporto tra la fiaba e le più antiche forme di romanzo come quello cavalleresco del Medioevo e i grandi poemi del nostro Rinascimento.Fra tutti i poeti della nostra tradizione quello che sento più vicino e nello stesso tempo più oscuramente affascinante è Ludovico Ariosto così limpido e ilare,senza problemi eppure misterioso,questo incredulo italiano del '500 che trae dalla cultura rinascimentale un senso della realtà senza illusioni e mentre Machiavelli(1469-1527)fonda su quella stessa nozione disincantata dell'umanità una dura idea di scienza politica,egli si ostina a disegnare una fiaba.Ariosto che può vedere tutto soltanto attraverso l'ironia e la deformazione fantastica ma che pure mai rende meschine le virtù fondamentali che la cavalleria esprimeva,mai abbassa la nozione di uomo che anima quelle vicende,anche se a lui ormai pare non resti che tramutarle in un gioco colorato e danzante.Ariosto così lontano dalla tragica profondità che un secolo dopo avrà Cervantes(1547-1616),ma con tanta tristezza pur nel suo continuo esercizio di levità ed eleganza;Ariosto così abile a costruire ottave con il puntuale contrappunto ironico degli ultimi due versi rimati;Ariosto così pieno d'amore per la vita,così realista,così umano.E' evasione il mio amore per Ariosto?No,egli ci insegna come l'intelligenza viva anche e molto di fantasia,d'ironia,d'accuratezza formale,ci insegna come nessuna di queste doti sia fine a se stessa ma come esse possano entrare a far parte d'una concezione del mondo,possano servire a valutare meglio virtù e vizi umani.Tutte lezioni attuali,necessarie oggi nell'epoca dei cervelli elettronici e dei voli spaziali.E' un'energia volta verso l'avvenire non verso il passato quella che muove Orlando,Angelica, Ruggiero,Bradamante e tutti gli altri protagonisti".