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Da Keller a Croce,il Medioevo per gli storici moderni

Post n°177 pubblicato il 29 Maggio 2017 da nye.oldham

Cristofo Keller(1634-1707),storico tedesco,pubblicava i suoi studi sul Medioevo nel 1688. L'opera,"Historia Medii Aevi a temporibus Costantini Magni ad Costantinopolim a turcis captam", proponeva una teoria sui limiti cronologici(313d.C.-1453)della civiltà medievale compresa per lui fra l'antichità e il mondo moderno e contribuì alla diffusione del termine Medioevo fino ai giorni nostri.E se la periodizzazione di un'epoca storica è cosa convenzionale così come le nomenclature sono proposte connotative è pur vero che termini,valori e riferimenti temporali specifici non sempre sono condivisi da tutti gli storici e in ogni epoca. Perché "...non esistono pietre tombali in storiografia, su nessun problema fondamentale...un problema storico non è mai esaurito...".Cambiano i tempi.Evolvono studi e ricerche.Lievitano la cultura e la conoscenza dei popoli,delle nazioni.Così il Medioevo,apprezzato e promosso stabilmente solo negli ultimi 100 anni grazie alla gran mole di notizie reperite,ha avuto nei secoli antecedenti giudizi discordi ora troppo elevati a volte troppo negativi.Nel 1400 gli umanisti ammaliati dall'Età classica avevano acccusato di barbarie l'Età di mezzo.E con essi anche il mondo dell'arte tutto l'aveva ritenuta rozza e decadente.I monaci maurini(benedettini francesi del XVII secolo della congregazione di San Mauro(santo del VI secolo)perpetuando scritti e documenti della storia ecclesiastica involontariamente fecero progredire le indagini metodologiche storiche e insieme notizie e studi puntuali di Età medioevale rivelandone opere e personalità di grandi qualità.Sarebbero stati però gli esponenti dell'Illuminismo settecentesco gli accusatori più severi del Medioevo e paradossalmente i maggiori ricercatori e indagatori d'allora nel tentativo stesso di denigrarlo.Talché ricerche più scrupolose ed accurate portarono poco a poco anche studiosi di grande valore a trovare invece in quell'epoca "oscura" forze vive e feconde e ad intuirvi proprio i primi sintomi dell'origine della ricostruzione del mondo europeo dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente(476d.C.).Ci fu dunque la raccolta di Muratori(1672-1750),"Rerum italicorum scriptores"(1751),con dotte digressioni sulle fonti della storia d'Italia dal 500 al 1500.Poi il Romanticismo,contrario a non pochi aspetti del movimento illuminista,avrebbe rivalutato il Medioevo.E se il Positivismo ottocentesco pure vi avrebbe rivolto grande attenzione finì certo per tralasciare certi sentimentalismi nostalgici romantici di primo ottocento e approdare quindi a indagini ed esiti per lo più eruditi al di là comunque di indubbie e molto apprezzabili eccellenze coeve come Ranke(1795-1886) e Villari(1827-1917).Con l'evoluzione della metodologia storiografica e i nuovi orientamenti della filosofia neo-idealista e il suo maggiore esponente Benedetto Croce(1866-1952)si affermava alfine la necessità di dover giudicare e interpretare fatti e documenti con il massimo zelo e con quella scrupolosità che può scaturire solo dall'interesse e dalle convinzioni dello studioso.La storia vive infatti proprio dell'interesse che suscitano atti,documenti,testimonianze,reperti d'ogni genere del passato.E la storiografia è ormai un settore importantissimo del pensiero storico moderno.Preziosa e insostituibile è la sua funzione per la cultura e la vita morale dei popoli.E vivrà sempre anche nel fisiologico mutare stesso delle stagioni storiche,politiche,sociali e culturali.Grazie al progredire delle sue conoscenze poi è stato possibile,per esempio,superare definitivamente le polemiche illuministe in dispregio dell'Età medioevale.Dunque è giunta a noi una nuova e più completa conoscenza sul valore del Medioevo che accogliendo il pensiero di Burckard(1818-1897),uno dei maggiori storiografi del XIX secolo,e lo supera perfino,afferma che quella del Medioevo è stata una civiltà compiuta,con una sua coerenza e un suo significato.E' stata,noi siamo convinti,l'origine dell'Età moderna.

 
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