anthea

La mia anima, una tela bianca


Come fosse tela bianca, l'anima mia si è concessa all'arte degli umani.Agli amici ho concesso di scrivere dediche per  permettere alla memoria di trasformarli in ricordi indelebili.Dediche scritte nelle serate passate insieme. Tavole imbandite, spaghetti a mezzanotte.Musica, canzoni cantate con goliardia o seriamente  facendo finta di saper leggere uno spartito.Al matrimonio ho concesso di stampare su di esse foto di giorni felici persi ormai nella notte dei tempi, che neanche ricordi più.Ai figli fermi immagine di amore incondizionato, dato e ricevuto.Fermo immagine di bimbi appena nati, di pugni chiusi nel sonno, di manine piccole che imprigionano il dito della mamma e rubano il suo cuore.Fermo immagine di primi giorni di scuola con grembiuli, fiocchi blu e zaini nuovi.Di adolescenze ribelli, di autobus che li portano lontano, di feste di compleanno finite sempre troppo tardi.Di notti passate ad aspettare il loro ritorno e il sonno arriva solo quando senti una voce che ti dice: "mamma, sono a casa" e solo in quel momento spegni la luce sul tuo comodino.Fermo immagini di matrimoni, di figli che vanno via di casa viaggiando verso la loro vita.Bomboniere verdi per i diplomi, rosse per le lauree.E' tutto lì. Fermo immagini che non dimentichi. Ricordi che ti faranno compagnia nella vecchiaia.Al nostro amore che dura da tanti anni,ho permesso elaborati ricami, fino a renderla un arazzo bellissimo fatto di piccoli punti.Ricami fatti con tutto l'amore infinito che si prova per la persona amata; ricami fatti di punti elaborati;quelli che l'ago punge le dita;quelli dove la vista si sforza fino a che gli occhi non ce la fanno più.Ma il ricamo finito è un capolavoro d'amore che t'incanti a guardarlo e ti perdi nella sua bellezza perché è ricordo indelebile di passione, tenerezza, delicatezza. È il ricordo di tutto l'amore che io ho dato a piene mani e che è ritornato a me, centuplicato 1000 e 1000 volte.Ricamo che ricorda giorni felici:fughe al mare dove tutto cambia perché il mare è dentro di noi anche quando è in tempesta perché è lì che vedi la bellezza del creato; panini mangiati di corsa su una panchina in un parco fluviale;serate davanti all'ingresso di una villa antica sotto un cielo stellato.Ricordi di cieli pieni di nuvoloni neri, di temporali che riempiono l'aria di lampi e tuoni che ci fanno sentire vivi.Ricami che ricordano passeggiate sotto la pioggia senza ombrello.Ricami di tutta la nostra follia quotidiana.Alla disperazione ho permesso di scrivere con inchiostro indelebile il poema delle nostre notti piene di solitudine dove " l'assenza di te " crea una voragine che non verrà mai colmata. Almeno fino al nostro prossimo incontro.Il poema delle domande senza risposta, quelle che tormentano, quelle che rimangono lì sospese.Il poema del dolore che provoca un distacco dopo un pomeriggio di amore e passione;il dolore di dover girare le spalle e andare via e  quello di sentire chiudere una porta dietro di me.Agli amici che non fanno più parte di me, ho permesso di scrivere la loro dedica più atroce perchè ho dato loro il permesso di farlo con una lama affilata, che penetra in profondità. Lama che quando incide le parole, neanche la senti tanto è dolce il taglio. Te ne accorgi solo quando vedi il sangue che scende e rimani stupita e non capisci perché ti hanno fatto questo. Non riesci a fartene una ragione di tanta crudeltà perché sai che quei tagli diventeranno cicatrici che non andranno mai via.La mia anima l'ho concessa all'arte della vita.Con tutto l'amore che posso tua per sempre Anthea