Post N° 45Chiudo gli occhi, anche se non dovrei. Ripenso, e salto nel buio vuoto. Un abbraccio. Sottovoce, ma abbraccio forte. Chissà Chissà se le betulle soffrono mentre il vento strappa le loro foglie vestite di festa, per un nuovo novembre; o se si lasciano agitare come vive alghe i rami che cedono alla lusinga del sonno le loro piccole dita a cuore, rosse d’oro Se sia guerra tenace, per la penultima linfa, per l’ultimo sangue che avviva chi deve partire: l’ultimo sangue prima della vita; o se sia abbandono, come le chiome che si spandono nelle acque della morte e le avvolgono e si dipanano e si lasciano addormentare in quella frescura gelida Chi può sapere quale calma sia in quei rami quando il vento non è più quel dolce strazio ai miei occhi, quel dolore che vorrei fosse tutto per me; quale sollievo o quale paziente attesa per il nuovo impeto: del freddo d’inverno che spoglia di tutto e del tutto sopisce: nella speranza di una nuova vita.
Commenti: 10 |