Voci dal Cuore

...e la chiamano estate!


E’ stata un’impegnativa estate, densa di attese, incontri e niente sconti.Mi sono ritrovata tra bambini, giovani e adulti ad elaborare “strani discorsi”sulla metafora vita e sui diritti dei cittadini. Ho espresso il mio pensiero e ascoltato altrui storie, di vite vissute tra sconfitte, sogni, speranze.Ho accolto paura, fragilità, sbalordimento, defezione, fastidio e surrogati umani.Il politichese impazziva sullo schermo, mentre i quotidiani di spartito continuavano l’indottrinamento generale: ho spento la tv, non ho comprato giornali e mi sono arresa.Poi, notti speciali piene di stelle, il sole, la pioggia, sorrisi condivisi e la vita in mezzo alla natura mi hanno donato la perequazione della Gioia.Non volevo ritornare alla realtà cittadina, fatta d’impegni improrogabili, di bordature e di rifiniture forgiate dal consumismo, dall’alienazione e dal dovere.Il Silenzio è ciò che ora mi manca.Mi arrendo all’apatia del vittimismo come un cruciverba mai terminato, o trovo una via d’uscita nella necessità di un giusto equilibrio tra dovere e parità di diritti, tra vivere o morire, tra l’altrui malattia e la mia accettazione?Possiamo fuggire da un mondo, dove la realtà quotidiana è il dolore, il lamento, l’affanno o ci possiamo impegnare tutti con costanza, affinché piccoli passi quotidiani ci conducano alla meta senza se, ma e rimpianti?