antichestorie

LE RUNE


L'alfabeto runico comparì per la prima volta tra le stirpi degli antichi Germani dell'Europa centrale ed orientale, intorno al I secolo a.C.,ma occorrerà aspettare sino al II Secolo d.C. per rinvenire iscrizioni runiche nella pietra. Alcune rune sono state ideate proprio da questi popoli, mentre altre sembrano derivare da altri alfabeti, come l'alfabeto greco, quello etrusco e l'alfabeto romano. In origine, le rune, ebbero esigue regole di scrittura. Potevano essere scolpite, indifferentemente, da sinistra verso destra e da destra verso sinistra e spesso venivano capovolte. La runa ed la sua immagine speculare, avevano però lo stesso valore fonetico. Parecchie iscrizioni runiche identificano semplicemente la proprietà, le tombe, qualcosa o qualcuno. L'alfabeto runico germanico comprendeva 24 caratteri. I primi 6 caratteri danno luogo alla parola "FUTHARK", oggi usata per indicare le rune in generale. Tra il V ed il VII secolo d.C., gli Angli, i Sassoni e gli Juti invasero la Britannia portandovi le rune e l'alfabeto degli Anglosassoni (Anglo-Saxon Runes) fu esteso a 32 simboli. Dal IX secolo d.C. le rune furono impiegate praticamente in ogni parte d' Europa. I Vichinghi portarono le rune in Islanda ed in Groenlandia. I vichinghi le utilizzarono molto per rappresentare l'unione di sangue e razza all'interno di una famiglia o clan. I secoli che seguirono si distinsero per la diffusione in Europa del cristianesimo e per l'affermarsi dell'alfabeto latino-romano e delle sue varianti, in questo modo le rune andarono pressoché in disuso. Una versione più antica dell'alfabeto latino-romano, utilizzata nell'Inghilterra anglo-sassone durante il periodo precedente la conquista Normanna, comprendeva alcune lettere runiche come la "Þ" (thorn).