antichestorie

LA CITTA’ COME ARMA MILITARE


“La stessa città è storicamente un’arma militare, uno scudo collettivo o un’armatura, un’estensione del castello della nostra pelle. L’agglomerato urbano è stato preceduto dalla fase del cacciatore e del raccoglitore di cibo, e oggi, nell’era elettrica, gli uomini sono tornati, psichicamente e socialmente, a condizioni di nomadi. Solo che adesso si parla di raccolta di informazioni e di elaborazione di dati. Ma è un fatto universale, che ignora e supera la forma della città la quale ci appare di conseguenza parecchio antiquata. Con la tecnologia elettrica istantanea, il mondo non può più essere altro che un villaggio, e la città stessa, come forma di dimensioni maggiori, deve inevitabilmente svanire come in una dissolvenza cinematografica. La prima circumnavigazione del globo diede agli uomini del Rinascimento la sensazione assolutamente nuova di abbracciare e possedere la terra, nello stesso modo in cui gli astronauti hanno recentemente modificato ancora una volta i rapporti tra uomo e pianeta, riducendo le dimensioni di quest’ultimo ai limiti di una passeggiatina serale. (…) La città, come la nave, è un’estensione collettiva del castello della nostra pelle, come l’ambito è un’estensione della nostra pelle individuale. (M.MCLuhan “Gli strumenti del comunicare” Garzanti, 1964)