ora di basta!!!!

una intervista interessante da RAI televideo.it


  La finanza sta distruggendo l’economiaMichael Hudson, docente all’Università del Missouri
-Secondo lei, la finanza ha dichiarato guerra all’economia, cosa intende?Si sono resi conto che il gioco è finito, che non c’è più crescita economica: vogliono prendere il malloppo e scappare. Sanno di aver contratto dei cattivi prestiti, che non potranno essere ripagati e vogliono che vengano ripagati dallo Stato, che il debito delle banche diventi statale. In Irlanda, ad esempio, i contribuenti dovranno pagare le banche per almeno 10 anni, così l’economia di quel Paese è morta, è compressa. -In Europa è scoppiata la sindrome dello spread, tutti parlano di austerità, rigore di bilancio per tornare alla crescita e anche voi parlate di crescita: quale è la differenza? Quando i neoliberisti parlano di crescita, in realtà la loro intenzione è quella di farvi un salasso sufficiente a farvi crescere. Quando l’MMT parla di crescita, l’idea è quella di nutrirvi per farvi crescere. Ora, si cresce di più se qualcuno ti toglie il sangue o se qualcuno ti dà da mangiare? -Tuttavia, alcuni economisti, penso a Serge Latouche, criticano apertamente il concetto stesso di crescita e l’attuale modello di sviluppo, accusato di devastare il pianeta, creare grandi sproporzioni nella distribuzione della ricchezza e guerre. Se pensiamo all’inquinamento e al riscaldamento climatico sembra che l’economia abbia raggiunto un limite naturale. Ma il problema ambientale non è separato dalle questioni finanziarie di cui ci stiamo occupando. Faccio un esempio concreto. Dopo la seconda guerra mondiale la città di Los Angeles aveva un ottimo sistema di trasporti pubblici, molto efficiente anche dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica. I produttori di automobili acquistarono il sistema di trasporti pubblici della città e i tram in modo da chiuderlo e costringere tutti ad acquistare una macchina. Risultato: Los Angeles è talmente inquinata che è praticamente impossibile respirare e, al momento, il settore finanziario sta sostenendo quei settori industriali –automobilistico, petrolifero, immobiliare- direttamente responsabili. Non è questa la crescita a cui pensiamo noi. La finanza ha interessi di breve termine, non si preoccupa affatto del lungo periodo. Proprio per ciò questa crescita non è sostenibile. -Professore, cosa accadrebbe ai mutui contratti in euro nell’ipotesi che un Paese, sia a causa di un default o per scelta, uscisse dalla zona euro? Quel Paese dovrebbe ridenominare tutti i mutui nella propria valuta. Poi dovrebbe fare ciò che fece Roosevelt negli Usa negli anni ’30, quando annullò la clausola dei contratti che dava al creditore il diritto di riscuotere il valore in oro anziché in dollari. Anche Paesi come la Lettonia, potrebbero avvalersi della stessa opzione e annullare la clausola sulla valuta estera (euro) presente sui mutui, sui prestiti personali e commerciali. Secondo le norme del diritto internazionale ciò è fattibile.(M. P.