ora di basta!!!!

il commissariamento della democrazia


 GIUSEPPE GIULIETTI – No al commissariamento della democrazia
Il super commissario Monti sta procedendo a nominare commissari ovunque, ovviamente tranne che alla Rai, per non disturbare il titolare del conflitto di interessi. Così abbiamo il commissario Amato, il commissario Bondi, il commissario Grilli, per non parlare dei ministri Passera e Fornero che hanno assunto il ruolo dei vice questori o dei vice prefetti.Di commissario in commissario, di emergenza in emergenza, si sta così provvedendo a alla costruzione di una sorta di “democrazia protetta” chiamata ad attuare le direttive imposte dalla maggioranza che guida l’Europa e, spesso, troppo spesso, condivise anche da chi dovrebbe almeno cominciare ad interrogassi sulla sacralità-centralità delle istituzioni monetarie internazionali e sulla pretesa di presentare come “neutrale, tecnicamente incontestabile” il punto di vista di una oligarchia bancaria e finanziaria.Marx sarà anche morto, ma ogni tanto rileggerlo potrebbe riservare qualche piacevole sorpresa, nonché utili indicazioni anche per il presente.Chi ha determinato le condizioni strutturali della crisi si autorappresenta ora come la soluzione al male, anzi come l’unica soluzione.La logica dei commissari a cascata risponde a questa scelta, e strizza l’occhio all’antipolitica, cercando di presentarsi come quelli che impugnano la ramazza contro i ladri e corrotti che stanno nei partiti, nei sindacati, nelle associazioni; tutti farabutti, senza eccezione alcuna.Naturalmente la “malapolitica” è responsabile di aver creato questo clima, nel quale c’è spazio per le provocazioni di qualsiasi avventuriero, tecnico o demagogo che sia.Nei giorni scorsi un industriale veneto alla domanda: “Cosa potrebbe fare la politica per Lei?”, ha risposto: “Andarsene tutti…”.La rabbia di quel signore è forse comprensibile, ma il medesimo ha condiviso la follia berlusconiana, si e sganasciato per le norme ad personam, ha inneggiato magari al dio Po, ha condiviso il lassismo fiscale, ha invocato i condoni, ha licenziato quando ha potutoOra non può travestirsi da Masaniello, e fingere di essere un black blok di Confindustria. La “società incivile” ha tenuto bordone alla malapolitica e ai corrotti, anzi li ha foraggiati.Per questo ha ragione Luciano Gallino, e non solo lui, quando invoca il ritorno alla contrapposizione ideale, politica, programmatica tra gli schieramenti.Alla logica del commissario bisogna contrapporre uno schieramento sociale che proponga di andare a pescare, per fare un esempio, risorse attraverso la patrimoniale, la tobin tax, la rinuncia all’acquisto degli F35, il contrasto alla criminalità mafiosa, la fine delle missioni militari, la sospensione delle mega opere inutili e rischiose.Queste scelte non possono più essere considerate meno rilevanti della legge elettorale, dei costi della politica, delle riforme istituzionali. Le une senza le altre non determineranno la costruzione di un vero e proprio “blocco sociale” capace di affrontare insieme la questione morale, etica e sociale che piega e piaga la comunità nazionale.Naturalmente questo progetto deve fare leva e auspicare la vittoria dei competitori di Sarkozy e della Merkel in Europa.Prima si andrà a votare anche in Italia e meglio sarà, anche per riaprire una dialettica politica e sociale, oggi pericolosamente congelata.Le riflessioni e le proposte ospitate da Micromega, a cominciare da quelle di Luciano Gallino e di Stefano Rodotà, rappresentano già un articolato progetto di alternativa politica, civica, culturale ed etica.Vogliamo partire da qui, prima di essere azzerati dai commissari, di varia natura e di vario colore?Giuseppe Giulietti(1 maggio 2012)fonte MICROMEGA