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i pericoli della riforma elettorale

Post n°792 pubblicato il 11 Aprile 2012 da ironwoman63

rlavalleL’innaturale alleanza dei tre partiti che sostengono il governo Monti, stipulata per fronteggiare l’emergenza, e legittimata dalla sua stessa provvisorietà, rischia di produrre, prima di sciogliersi, dei danni di lunga durata. Infatti i partiti di Alfano, di Bersani e di Casini hanno deciso tra loro di fare una nuova legge elettorale e una riforma della Costituzione che non promettono nulla di buono.
Secondo i primi accordi, a quanto se ne sa, la nuova legge elettorale risulterebbe da una miscela di proporzionale e maggioritario, di collegi uninominali e liste bloccate, di seggi regalati agli uni e tolti agli altri, di sbarramenti per non far entrare i partiti minori in Parlamento e “diritti di tribuna” per dar loro uno strapuntino da cui parlare, di designazione preelettorale del premier e discrezionalità postelettorale dei partiti nella formazione dei governi. Insomma, come certi incauti riformatori, quelli che hanno ideato questa legge vogliono tutto, il contrario di tutto e subito.

Non possiamo entrare qui nel merito delle singole misure, tanto più tecnicamente complicate quanto più figlie della contraddizione e del compromesso. Diremo però che questa nuova ipotetica legge non rimedia a nessuna delle storture che avevano fatto della vecchia e tuttora vigente legge Calderoli un “porcellum”.

La legge progettata non ha il coraggio di ripristinare le preferenze per dare la scelta dei parlamentari agli elettori e non agli apparati; ha il pudore di non insistere sul bipolarismo, però vorrebbe una partita con solo quattro o cinque giocatori; non elargisce più una maggioranza bulgara al partito o alla coalizione vincente, ma non ha il coraggio di una limpida scelta proporzionale per cui ciascuno rappresenti il suo elettorato reale; favorisce, ritagliando piccoli collegi, i partiti maggiori, e ai minori fissa una soglia del 4 o 5 per cento sotto la quale sono esclusi dal Parlamento; regala un po’ di seggi “di governabilità” al primo partito, ma ne regala anche, benché un po’ meno, al secondo; riserva ai partiti, dopo le elezioni, la scelta del presidente del consiglio da proporre al capo dello Stato, ma non osa rinunciare al populismo e al culto della personalità permettendo ai leaders di mettere il loro nome nel simbolo elettorale.
La vecchia legge concepiva poi il potere come un trofeo da conquistare e approdava allo spoil system, che voleva dire che il vincitore si prendeva tutte le spoglie, chi vinceva prendeva tutto (governo, sottogoverno, RAI, Mondadori e quant’altro), e chi perdeva, perdeva tutto. La nuova legge, dato che nessuno è sicuro della vittoria e ciascuno vuole limitare i danni della sconfitta, sembra invece concepire il potere come un bottino da spartire; come dice il libro dei Giudici: “Han trovato bottino, stan facendo le parti, una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo, un bottino di vesti variopinte per Sisara, una veste variopinta a due ricami…”. Se la prima era una legge di rapina, questa è una legge di spartizione; ma è pur sempre una legge preda.
In termini politici la superiorità della legge progettata rispetto alla legge Calderoli sta nel fatto che non obbliga più alle coalizioni, che costringono ad alleanze forzate, e non divide più il Paese nei due poli di amici e nemici. È un grande progresso; ma nel progettare il pluralismo essa non va più in là della dottrina dei due forni: c’è il forno del PD e il forno del PDL, e poi c’è il fornaio che è Casini. Cioè sarà una minoranza ad avere in mano le chiavi del gioco.
Ma c’è un problema ancora più grave che una cattiva riforma elettorale, ed è che la si vuole collegare a una repentina riforma costituzionale, che va dal passaggio al monocameralismo alla riduzione del numero dei parlamentari, dall’aumento dei poteri del presidente del Consiglio allo svuotamento del controllo di fiducia della Camera. La pretesa sarebbe di varare la riforma, con una maggioranza che impedirebbe perfino il ricorso al referendum popolare, entro i pochi mesi che restano di questa legislatura.
Qui le obiezioni sono di metodo e di merito. Nel metodo, va eccepito che una riforma così incisiva richiederebbe un ampio dibattito nel Paese, e non potrebbe acquisire la necessaria dignità e autorevolezza se fosse attuata a fine vita da un Parlamento che in gran parte è screditato, sia per il modo della sua formazione, sia per molti suoi comportamenti.
Nel merito va respinto il proposito di creare meccanismi che rendano il governo di fatto inamovibile per cinque anni: così accadrebbe se non potesse darsi sfiducia al governo se non “costruttiva”, cioè con premeditazione del ribaltone, e se la Camera non potesse votare la sfiducia sulle leggi senza avere una vocazione al suicidio, il voto contrario comportando non il licenziamento del governo ma lo scioglimento della stessa Camera.
Non sarebbe prudente, nel caso, avere un governo Monti inamovibile per cinque anni: in cinque anni si può rieducare un Paese, ad esempio convertendolo dalla cultura dei diritti alla cultura dei mercati, e l’idea di una pedagogia riformatrice per un Paese “non ancora pronto”, il presidente Monti l’ha enunciata con la consueta cartesiana chiarezza.

Raniero La Valle

fonte micromega .it

Commenti al Post:
paperino61to
paperino61to il 11/04/12 alle 11:41 via WEB
anche a me pare una fregatura,questi la maggior parte della gente non ha capito che non la mollano la poltrona, dovrebbero essere tutte liste civiche e massimo una legislatura, con paghe da cittadino normale senza rimborsi..utopia vero ? buona giornata ciao
 
anna1952b
anna1952b il 11/04/12 alle 12:33 via WEB
io li caccerei via tutti....nuove votazioni e tutta gente nuova e quando dico nuova dico nuova .....allora si che potremmo chiedere e fare qualcosa di nuovo per il paese ...nuovi stipendi per i politici giusti e meritevoli...bisogna cambiarli tutti chi ci comanda aria nuova....buon pomeriggio.Anna
 
savino.metta
savino.metta il 11/04/12 alle 14:29 via WEB
..come al solito avere il coltello dalla parte del manico consente di provocare ferite che poi difficilmente si rimargineranno...salutissimo..ciau...neh..
 
INSURMOUNTABLE
INSURMOUNTABLE il 11/04/12 alle 16:46 via WEB
Non sono espertissimo dunque potrei dire delle castronerie , ma sono fondamentalmente d'accordo con l'ipotesi di riduzione ad una sola Camera parlamentare , tanto non è che non si mettano d'accordo lo stesso . In piu' concordo col papero per l'ipotesi di una sola legislatura con stipendi non faraonici come quelli attuali , senza rinomina e soprattutto senza che tanta gente svolga tre lavori e si addormenti al Senato . Sul fatto del 5% ci si potrebbe ovviare unendo le piccole sigle di sinistra con Idv e formare cordata unica , avendo fiducia anche in qualche fuoriuscito dal Pd . Ma la mia è solo un'opinione . Concordo con te che le stanno studiando tutte per ridurre il potere decisionale basato sul voto libero ed anche l'aspetto del " culto della personalita' " mi pare lo viviamo da decenni . Insisto nella mia speranza : azzeramento di questo parlamento e suffragio universale come nel dopoguerra . Troppi vecchiacci in Parlamento , bisogna cambiare un po' di facce e restare nella democrazia , vedremo cio' che sara' . Ciao Lulu'
 
aesop50
aesop50 il 11/04/12 alle 16:53 via WEB
Ciao Lulù...sempere una fregatura è...no riusciamo a cacciare a casa stì personaggi vecchi e corrotti...la ramazza e la badila ci vuole...una dolce serata tutta tua...Albino.
 
skipper007
skipper007 il 11/04/12 alle 22:26 via WEB
Cara lulù Monti è la prosecuzione del tappo di Arcore, per cui non mi andrebbe per niente un tipo che aiuta le banche che non fanno prestiti e affossa i cittadini!!! riguardo la legge elettorale ormai si è capito che non vogliono una legge in cui siano i cittadini ad eleggere i deputati.
 
nagi51
nagi51 il 11/04/12 alle 22:55 via WEB
Altro che le scope della Lega quì...mi sa tanto il suggerimento di qualcuno !!!
 
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