Creato da ironwoman63 il 26/03/2010

ora di basta!!!!

rossa sempre!!!

 

 

la societa'degli onesti nel paese dei corrotti

Post n°857 pubblicato il 05 Novembre 2012 da ironwoman63


Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti

di Italo Calvino*

C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia.

Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito; anzi, benemerito: in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale quindi non escludeva una superiore legalità sostanziale. Vero è che in ogni transizione illecita a favore di entità collettive è usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se una frangia di illecito anche per quella morale. Ma a guardar bene il privato che si trovava a intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro d’aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioè poteva senza ipocrisia convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita.

Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale alimentato dalle imposte su ogni attività lecita, e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. Perché in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse) la finanza pubblica serviva a integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attività che sempre in nome del bene comune s’erano distinte per via illecita. La riscossione delle tasse che in altre epoche e civiltà poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza d’atto di forza (così come in certe località all’esazione da parte dello stato s’aggiungeva quella d’organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori pur provando anziché il sollievo della coscienza a posto la sensazione sgradevole d’una complicità passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attività illecite, normalmente esentate da ogni imposta.

Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva d’applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino a allora le loro ragioni per considerarsi impunibili. In quei casi il sentimento dominante, anziché la soddisfazione per la rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse d’un regolamento di conti d’un centro di potere contro un altro centro di potere.
Cosicché era difficile stabilire se le leggi fossero usabili ormai soltanto come armi tattiche e strategiche nelle battaglie intestine tra interessi illeciti, oppure se i tribunali per legittimare i loro compiti istituzionali dovessero accreditare l’idea che anche loro erano dei centri di potere e d’interessi illeciti come tutti gli altri.

Naturalmente una tale situazione era propizia anche per le associazioni a delinquere di tipo tradizionale che coi sequestri di persona e gli svaligiamenti di banche (e tante altre attività più modeste fino allo scippo in motoretta) s’inserivano come un elemento d’imprevedibilità nella giostra dei miliardi, facendone deviare il flusso verso percorsi sotterranei, da cui prima o poi certo riemergevano in mille forme inaspettate di finanza lecita o illecita.

In opposizione al sistema guadagnavano terreno le organizzazioni del terrore che, usando quegli stessi metodi di finanziamento della tradizione fuorilegge, e con un ben dosato stillicidio d’ammazzamenti distribuiti tra tutte le categorie di cittadini, illustri e oscuri, si proponevano come l’unica alternativa globale al sistema. Ma il loro vero effetto sul sistema era quello di rafforzarlo fino a diventarne il puntello indispensabile, confermandone la convinzione d’essere il migliore sistema possibile e di non dover cambiare in nulla.

Così tutte le forme d’illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.

Erano costoro onesti non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, né patriottici né sociali né religiosi, che non avevano più corso), erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno col lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione d’altre persone. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto loro erano i soli a farsi sempre degli scrupoli, a chiedersi ogni momento cosa avrebbero dovuto fare. Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtù sono cose che trovano troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in malafede. Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per sé (almeno quel potere che interessava agli altri); non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute più nascoste; in una società migliore non speravano perché sapevano che il peggio è sempre più probabile.

Dovevano rassegnarsi all’estinzione? No, la loro consolazione era pensare che così come in margine a tutte le società durante millenni s’era perpetuata una controsocietà di malandrini, di tagliaborse, di ladruncoli, di gabbamondo, una controsocietà che non aveva mai avuto nessuna pretesa di diventare la società, ma solo di sopravvivere nelle pieghe della società dominante e affermare il proprio modo d’esistere a dispetto dei principi consacrati, e per questo aveva dato di sé (almeno se vista non troppo da vicino) un’immagine libera e vitale, così la controsocietà degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità, di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa d’essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno più dire, di qualcosa che non è stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’è. 

* da Repubblica, 15 marzo 1980 e in “Romanzi e racconti, volume terzo, Racconti e apologhi sparsi”, Meridiani, Mondadori

 
 
 

attacco di anonimus alla polizia italiana

Post n°856 pubblicato il 23 Ottobre 2012 da ironwoman63

Anonymous vs Polizia, attacco hacker: rubati 1 Gb di file e documenti [FOTO]

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Anonymous, AntiSec ITA vs Polizia italianaAnonymous torna all’attacco della Polizia di Stato.
La nota rete di hacktivisti ha infatti appena diffuso online diversi comunicati nei quali è stata annunciata un’importante operazione appena messa a segno.

Nella fattispecie, sarebbe stata sottratta e pubblicata online una parte del database della Polizia italiana.
Secondo le prime stime si tratterebbe di oltre 1 Gigabyte di file rubati e diffusi in rete.
Tra questi spiccherebbero oltre 3mila e 500 documenti privati, come ad esempio mail e altro materiale in possesso della Polizia.

Foto Anonymous, AntiSec ITA vs Polizia italiana Clicca le foto per ingrandirle

Sul blog ufficiale di Anonymous Italia è stato pertanto diffuso un apposito comunicato di rivendicazione sull’attacco, contenente le motivazioni alla base dell’azione appena compiuta.
Oltre a ciò, sono stati anche pubblicati diversi link attraverso i quali è possibile effettuare il download dei file sottratti ai server della Polizia.

Ecco un estratto del comunicato diffuso online dagli hacktivisti:

“Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro. Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i Notav e i dissidenti; varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà (ad esempio una comunicazione in cui vi viene spiegato come appropriarvi dell’arma sequestrata ad un uomo straniero senza incorrere nel reato di ricettazione). Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta. Is there any problem, Officer?”.

L’attacco sarebbe stato compiuto, nello specifico, dagli hactivisti della rete AntiSec ITA.
Nella Galleria Fotografica del presente articolo alcune immagini dei comunicati di rivendicazione diffusi online da Anonymous.

Il comunicato sul blog ufficiale di Anonymous Italia

Guarda le foto Anonymous, AntiSec ITA vs Polizia italiana
Foto Anonymous, AntiSec ITA vs Polizia italiana

L’attacco appena compiuto da Anonymous ai server della Polizia italiana, con la sottrazione e la pubblicazione online di oltre 1 Gb di file e documenti privati

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articolo di pianetatech di martedi 23 ottobre 2012

 
 
 

il sinistro liberismo di chi vota Renzi

Post n°855 pubblicato il 29 Settembre 2012 da ironwoman63

MATTEO PUCCIARELLI – Fenomeno Renzi, il Nixon di Scandicci

mpucciarelli2Potrebbero stare proprio accanto a voi, seduti sul tram, vicini alla vostra scrivania. Addirittura in famiglia, camuffati e resi quasi irriconoscibili per via di quella cosa che vi lega e che si chiama affetto. Ah, sapeste invece che dietro quei volti si cela una terribile verità: lui, sì, proprio lui, proprio lei, alle primarie voterà Matteo Renzi. Come approcciarsi con persone affette da tale sindrome?

Primo punto da tenere a mente: non sono cattive; non è colpa loro. Da decenni devono districarsi tra dalemiani e veltroniani, spesso tra D’Alema e Veltroni e basta: quei due li lasciano all’opposizione e se li ritrovano al governo e di nuovo viceversa, li mollano segretari e li ribeccano scrittori, una volta sotto le querce la volta dopo tra gli ulivi, li ricordavano a destra e li riscoprono a destra. Voi come vi sentireste se da sempre, praticamente da quando siete nati, tutte le sere vi facessero vedere la solita puntata di Gianni e Pinotto? A quel punto anche il videoclip Non vivo più senza di te di Biagio Antonacci (imperdibile la strofa «anche se con la vacanza in Salento – prendo tempo dentro me») sarebbe capace di regalarvi un’emozione autentica.

Secondo: credono davvero di essere sinistra. La mutazione genetica post-Pci ha creato questo incredibile cortocircuito per cui se parli della condizione operaia sei un conservatore e se ti inventi le leggi per licenziare gli operai li stai liberando dalle loro catene. Certo, i renzini in piazza ci vanno ancora: ma solo se ci sono i tavolini all’aperto.

Terzo: vent’anni di anti-berlusconismo hanno logorato tutti, pure loro. Invocano la rivoluzione liberale, sono anticomunisti: in pratica per scappare dalla contrapposizione col Caimano sono diventati come il Caimano. Ogni volta che pronunciano la frase «il liberismo è di sinistra» un bambino indiano che cuce i palloni della Nike si licenzia e passa ad Adidas: fateglielo notare con tatto, ma fateglielo notare.

Fatte le premesse, cominciamo con il far notare le cose serie. Con quei cartelloni all’americana rossi e blu da far vibrare in aria, lo slogan e il nome del candidato, sembrano usciti fuori dalla Cnn degli anni ’80. La Cuccarini che si avvinghia a una Scavolini è molto più credibile e innovativa di quei cosi stile Nixon di Scandicci. Roba da ex yuppie con  il Motorola StarTac pagato un milione e mezzo e la Toyota Celica in doppia fila: pensavamo di aver sepolto pagine così tristi della nostra storia, e invece no.

La camicia bianca con le maniche arrotolate l’ha inventata Obama, poi l’ha copiata Bersani con risultati non ottimali – diciamo. Basta con questa roba finta sbarazzina, basta coi guru in sneakers, jeans, camicia e giacca che si fingono plebe per fregarla meglio. Siete informali, va bene, l’essere informali vi farà guadagnare i voti di chi legge Oggi e Gente per farsi un po’ di cultura, ora fateci sapere chi e come pagherà la crisi, dato che in Italia il 10 per cento della popolazione detiene il 50 per cento della ricchezza e prima o poi dovrà toccare anche a loro.

La storia della benzina da donare al camper è penosa. Uno strazio. Quello schemino fa male solo a vederlo. Cioè, c’hai mezzo mondo industriale alle spalle, la tua azienda di famiglia fattura milioni di euro e mi vieni a raccontare che se stanotte puoi macinare 500 chilometri è grazie al mio contributo militante? Fatti questo pieno senza troppi panegirici, mettici pure la V-Power – che costa 3 euro a litro, invecchia negli otri della val d’Orcia e oltretutto rinforza il motore – e liberaci dal pensiero della lancetta.

Oggi su Repubblica il viaggio di Concita De Gregorio si è arricchito di perle da tenersi strette. Un imprenditore ex “socialista” (come hanno ridotto quella parola, mammamia) le spiegava: «Cerchiamo una sinistra lontana dalla Fiom». No più che altro mi farei dire dove cazzo ha visto nel Pd quella vicina alla Fiom. Mentre gli entusiasti si gasavano: «L’avete mai visto un politico parlare di asili nido?». Commovente, ce n’era un altro che volevo sconfiggere il cancro in tre anni e la gente era entusiasta anche allora. Ah, signora mia, non esistono più le mezze stagioni.

Matteo Pucciarelli

(26-09-2012)

FONTE MICROMEGA BLOG

 
 
 

angela si veste di rosso.......per incarnare il paradosso.

Post n°854 pubblicato il 07 Settembre 2012 da ironwoman63

ALESSANDRO ROBECCHI – La compagna Angela

arobecchiLa stagione dei testacoda è lunga e complessa. Il “compagno” Fini che mandava a quel paese il principale era già una follia. Il “compagno” Monti che usava la parola “equità” era una visione. E ora, come dovremmo catalogare il duro attacco della “compagna” Angela Merkel nientemeno che al moloch più potente e inafferrabile del pianeta, il famigerato mercato che tremare il mondo fa? “I mercati non hanno servito il popolo”, ha detto la Merkel in Baviera, ospite dei soci-cugini della Csu. Una frase che probabilmente in tedesco suona benissimo, ma che pareva credibile soltanto – finora – se detta un secolo e mezzo fa da un filosofo con grossa barba e idee chiare non ancora passate di moda. Invece no. A tuonare contro i mercati che “hanno permesso a pochi di arricchirsi e invece hanno impoverito la maggioranza” è proprio Angela Merkel, e come testacoda non c’è male davvero. Contrordine, liberali! Avete presente quella manina che tutto sistema, che tutto livella, che lasciata senza regole se la lasci fare sistema tutto lei tipo Padre Pio in stato di grazia che fa il miracolo? Ecco, invece era una falce sterminatrice, una specie di veleno che frega i molti per far felici pochi, pochissimi, anzi, che possono essere felici solo nella misura in cui gli altri patiscono.

Liberisti di tutto il mondo, pentitevi! Se lo dice Angela, che del mercato ha fino a ieri tenuto la bandiera, la spada e i cordoni della borsa (chiedete ai greci!), allora i casi sono due. O il testacoda è clamoroso e inaudito – qualcosa che potrebbe cambiare gli equilibri europei, se non mondiali – oppure la tattica comanda, le elezioni si avvicinano, la Merkel e la sua Cdu annusano aria di disastro, e le parole in libertà non sono una peculiarità solo italiana. La seconda ipotesi sembra la più probabile, ovvio, anche se la tentazione di alzare il ditino e dire: “Noi lo diciamo da sempre” è forte. Ma c’è un’altra possibilità da prendere in considerazione. Che la “compagna” Merkel, campionessa di un mercato finora florido e vincente (industria, manifattura, fabbriche, prodotti), veda alfine lo strapotere di un altro mercato: finanza, speculazione, strumenti avvelenati di economia senza produttori.

Insomma: ecco il padrone di un’economia materiale che si accorge (era l’ora!) che un altro mercato – non meno cinico, non meno baro – lo minaccia da vicino. Questo spiegherebbe il plurale (i mercati), ma rivelerebbe anche una vecchia immutabile realtà: che nel mondo del Capitale, ognuno è proletario a qualcun altro, che il mercato alla fine frega tutti, anche gli alfieri del mercato che tirano i cordoni della borsa agli altri. Può sembrare giustizia, alla fine, ma è un abbaglio: è la solita ingiustizia del mercato, singolare o plurale che sia.

Alessandro Robecchi

(4 settembre 2012)

FONTE MICROMEGA.IT

 
 
 

lavorare di piu senza avere lavoro?

Post n°853 pubblicato il 03 Settembre 2012 da ironwoman63

Polillo: "In Italia si deve lavorare di più"
Lunedì, 3 settembre 2012 - 10:23:00

In Italia si lavora troppo poco. Il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, non è nuovo ad affermazioni capaci di fare dicutere. Ma, in qusto caso, la sua voce non sembra essere isolata all'interno del governo: "Pensiamo ad una Italia in cui si lavori di più, quantitativamente. Non possiamo trascurare che esiste un divario - vogliamo dire uno spread? - tra i giorni lavorati in Italia e quelli negli altri Paesi con cui ci confrontiamo. Penso alle ferie, ai permessi retribuiti'. E' un tema che, anche se "ostico", va affrontato. Ancora una volta, come più volte ripetuto dal premier Mario Monti, la Germania sarà un esempio. "Guardiamo con interesse al modello tedesco", afferma Polillo

E la crescita? "Ancora non sappiamo su quali risorse poter contare per le varie iniziative che abbiamo in campo. E' chiaro che dobbiamo fare un intervento sul lavoro e sulla crescita, ma ci servono delle condizioni previe, per esempio un accordo tra le forze sociali: Confindustria e sindacati devono fare prima un patto. Per noi è fondamentale, perche' dobbiamo sapere su quale terreno stiamo seminando", altrimenti "dare soldi qua e là è come gettare acqua nel deserto". Per le risorse due sono le "fonti possibili": "la lotta all'evasione" e "l'effetto della spending review due".

FONTE AFFARI ITALIANI .IT

 

BISOGNEREBBE DIRE A QUESTO SIGNORE CHE SENZA AVERE IL LAVORO E' BEN DIFFICILE PENSARE DI POTER AUMENTARE LE GIORNATE LAVORATIVE... QUESTE AFFERMAZIONI DEMAGOGICHE E POPULISTICHE , CHE NON HANNO ALCUN FONDAMENTO SCIENTIFICO ECONOMICO, DANNO LA MISURA DI QUANTO I NOSTRI POLITICI SIANO SCOLLATI DALLA REALTA' DEL PAESE! ironwoman63

 
 
 
 
 

QUANTO DURERA'???

Post n°851 pubblicato il 25 Luglio 2012 da ironwoman63

 
 
 

SARA' QUESTA LA PROSSIMA CANZONE DEL PDL? AHAHAHAHAH

Post n°850 pubblicato il 22 Luglio 2012 da ironwoman63

 
 
 

UN REGALO DA MICROMEGA

Post n°849 pubblicato il 21 Luglio 2012 da ironwoman63

"Oltre l'austerità", un ebook gratuito per capire la crisi 
di Sergio Cesaratto
Da oggi è scaricabile gratis sul sito di MicroMega l'ebook "Oltre l'austerità". Un contributo indispensabile per approfondire i temi della crisi economica e sociale che ha investito l'Europa e le prospettive per la sua soluzione. Con estremo rigore analitico, ma con un linguaggio accessibile anche per il lettore non specialista, gli autori del volume fanno giustizia di molti luoghi comuni, superficialità ed errori con i quali, anche sulla stampa italiana, è stata raccontata la crisi.

 

IO L'HO SCARICATO, VI CONSIGLIO DI FARLO CLIKKANDO SUL LINK OLTRE L'AUSTERITA' VI VERRA' INVIATO TUTTO IL LIBRO. 

BUON FINE SETTIMANA A TUTTI

LULU'

 
 
 

FIRMIAMO IN MEMORIA DI FEDERICO ALDOVRANDI

Post n°848 pubblicato il 17 Luglio 2012 da ironwoman63

L'APPELLO DELLA MAMMA DI FEDRICO ALDOVRANDI

I poliziotti che hanno massacrato di botte e ucciso mio figlio 18enne Federico Aldrovandi non andranno in carcere e sono ancora in servizio. Vi prego di unirvi a me perchiedere una legge forte contro la tortura che faccia pagare le forze dell'ordine per i reati commessi e prevenga omicidi come questo.Firma la petizione - la consegnerò direttamente nelle mani del Ministro degli Interni non appena raggiungeremo le 100.000 firme: 

 

 
 
 

TUTTO DA VEDERE

Post n°847 pubblicato il 16 Luglio 2012 da ironwoman63

 
 
 

a cosa serve la moneta unica

Post n°846 pubblicato il 08 Luglio 2012 da ironwoman63

 
 
 

non si salva nessuno!!!

Post n°845 pubblicato il 07 Luglio 2012 da ironwoman63

PASSERA INDAGATO PER EVASIONE FISCALE

di Gianni Dragoni - 7 luglio 2012

Il superministro è indagato dalla Procura di Biella in qualità di ex a.d. e direttore generale di Intesa. Secondo i pm, il gruppo bancario avrebbe compiuto operazioni finanziarie di investimento in titoli esteri allo scopo di aggirare la legge e pagare meno tasse. Per un'operazione simile, un mese fa, è stato rinviato a giudizio Alessandro Profumo
PASSERA INDAGATO PER EVASIONE FISCALE
 
Gianni DragoniPer i principali quotidiani italiani non si tratta di una notizia da prima pagina, eppure il fatto non è trascurabile: un ministro del governo Monti è indagato dalla magistratura con l'accusa di aver evaso il fisco. Parliamo di Corrado Passera, l'ex bocconiano dell'anno che il 16 novembre dell'anno scorso ha lasciato la guida di Intesa Sanpaolo, la banca con il maggior numero di sportelli in Italia, per diventare ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e Trasporti.
Una concentrazione di deleghe che nessun ministro ha mai avuto, se si eccettuano i casi in cui il premier assume l'interim di altri dicasteri, cioè la titolarità provvisoria, anche Monti ad esempio è nello stesso tempo premier e ministro dell'Economia.
Passera è indagato dalla procura di Biella nella sua qualità di ex banchiere, perché il gruppo bancario Intesa, tra il 2006 e il 2007, secondo i pubblici ministeri avrebbe compiuto operazioni finanziarie di investimento in titoli esteri con un unico scopo, aggirare la legge e pagare meno tasse, si chiama "abuso di diritto".
Passera, come amministratore delegato e direttore generale, ha firmato il bilancio e la dichiarazione fiscaledella banca per il 2006. Le operazioni sono state fatte attraverso una società controllata, l'ex Cassa di risparmio di Biella e Vercelli, detta Biverbanca, ceduta a metà del 2007 da Intesa al Monte dei Paschi di Siena. 
Di cosa si tratta? Un acquisto pronti contro termine di obbligazioni estere, emesse da un'altra banca, il Credit Suisse, un istituto svizzero, tramite una controllata inglese, in gergo definita veicolo, la società La Defense II Plc. Una complicata triangolazione che ha avuto l'effetto, secondo la guardia di Finanza, gli accertamenti dell'agenzia delle Entrate e le ipotesi dei pm, di far acquisire al gruppo bancario crediti fiscali sulle tasse pagate all'estero, sugli interessi di questi titoli. Il credito è stato quindi utilizzato per pagare meno tasse in Italia.
Gli esperti lo definiscono arbitraggio fiscale internazionale, una pianificazione per rendere il più conveniente possibile la tassazione per la banca. In realtà, sostengono i giudici di Biella, si è trattato di un gioco di sponda finanziario messo in atto, pur utilizzando la legge, per aggirare la legge, per questo sarebbe illegittimo. I giudici considerano il credito fiscale acquisito dalla banca un "illegittimo extrarendimento".

Quando la notizia è stata anticipata dal quotidiano "La Stampa", sabato 30 giugno, i collaboratori di Passera hanno cercato di minimizzare dicendo che dell'indagine non risultava nulla. Pochi giorni dopo però hanno confermato che l'indagine c'è, puntualizzando che il ministro è "assolutamente sereno". Un modo di dire che il ministro non pensa assolutamente a dimettersi per questo episodio.
Secondo "il Fatto Quotidiano" nel 2006 banca Intesa, che un anno dopo ha assunto l'attuale denominazione in seguito alla fusione con il Sanpaolo Imi, ha comprato 300 milioni di euro di titoli miracolosi, con un rendimento annuo del 33 per cento, dal Credit Suisse.
Passera è chiamato in causa perché all'epoca dei fatti era amministratore delegato e direttore generale di banca Intesa e ha firmato, insieme al bilancio 2006, la dichiarazione fiscale dell'istituto. La Procura di Biella accusa l'ex banchiere di due reati. Il primo è la "dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici", punibile con la reclusione da un anno e mezzo a sei anni. Il secondo è la dichiarazione infedele, punibile con il carcere da uno a tre anni.
Gli accertamenti della guardia di Finanza sono cominciati un anno fa. Nel bilancio 2011 di Intesa Sanpaolo si legge che l'agenzia delle Entrate, un organo del ministero delle Finanze, ha contestato alla banca, per questa e altre operazioni, il mancato pagamento di imposte, sanzioni e interessi per un miliardo e 150 milioni di euro. Nello scorso dicembre, poche settimane dopo l'ingresso di Passera nel governo, la banca ha fatto un accordo col fisco per chiudere le contestazioni. Ha pagato per questo 270 milioni, cioè appena il 23 per cento della somma contestata.
Le carte però sono state inviate alla Procura e l'indagine penale procede in modo autonomo. Per un'operazione simile un mese fa a Milano è stato rinviato a giudizio Alessandro Profumo, l'altro famoso banchiere a lungo concorrente di Passera, ex amministratore delegato di Unicredit, per la triangolazione con l'estero in titoli definiti Brontos. In quel caso la controparte era una banca inglese, la Barclays, quella per intenderci che di recente ha bloccato le carte di credito ad alcuni clienti residenti nelle zone del terremoto in Emilia.
Molte banche negli ultimi mesi hanno fatto accordi con il fisco per chiudere contestazioni, anche Mps,Popolare di MilanoCredem, dunque queste operazioni negli anni della finanza spensierata e dei profitti (e compensi) supermilionari erano diffuse.
Saranno i giudici a stabilire se Passera è responsabile di atti illeciti o innocente. Nel caso del superministro e aspirante leader politico di un grande centro, una sorta di nuova Dc, va fatta un'ulteriore considerazione. In marzo i pm di Biella hanno acquisito dei documenti nella sede di Biverbanca. E il 16 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge di delega fiscale, contenente una depenalizzazione per i reati come l'abuso di diritto e altre forme di elusione fiscale. Proprio i comportamenti contestati ad alcuni banchieri, tra cui Passera, nel frattempo diventato ministro.
Che sia solo una coincidenza? I giornali hanno scritto di una norma salvabanchieri, poi il disegno di legge è stato trattenuto alcune settimane al Quirinale, che ha eliminato la norma controversa prima di autorizzare la presentazione del provvedimento al Parlamento. Vedremo come va a finire. Intanto si può dire che quest'episodio conferma i sospetti sul conflitto d'interessi nella posizione di Passera tra l'attività di superbanchiere e il passaggio diretto nel governo. 
fonte CADOIMPIEDI.IT

 
 
 

ANCORA SUL MUOS

Post n°844 pubblicato il 02 Luglio 2012 da ironwoman63

 
 
 

gli opportunisti salgono sul carro dei sondaggi....

Post n°843 pubblicato il 22 Giugno 2012 da ironwoman63

IMPROVVISAMENTEN DICONO IL CONTRARIO DI TUTTO CIO CHE HANNO SOSTENUTO FINO AD OGGI CON POLITICHE 

ANTINAZIONALI E ANTIDEMOCRATICHE.

SI VERGOGNINO!

NON SI SMENTISCONO MAI , IL LORO OPPORTUNISMO SUPERA QUELLO DELLE LOBBIES

NON VOTATELI PIU'!!

NON FATEVI ABBINDOLARE, VOGLIONO SOLO TOGLIERE VOTI, A CHI E' ANTIUROPEISTA DA SEMPRE, PER SOPRAVVIVERE ALLA DISFATTA TOTALE DEL PDL. 

IRONWOMAN63

 
 
 

MA ALLORA...

Post n°842 pubblicato il 22 Giugno 2012 da ironwoman63

 
 
 

la 194 e' salva

Post n°841 pubblicato il 22 Giugno 2012 da ironwoman63

LA 194 È SALVA!

di Cinzia Sciuto - 21 giugno 2012

La Consulta ha dichiarato "inammissibile" la questione di costituzionalità della legge 194 sollevata dal giudice di Spoleto. Un punto a favore della civiltà del diritto contro l'oscurantismo
 
Cinzia SciutoPochi minuti fa la Corte costituzionale ha comunicato che la questione di costituzionalità della legge 194 sollevata dal giudice di Spoleto è "manifestamente inammissibile".

Che tale questione sarebbe stata bocciata dalla Consulta era quasi scontato, visti i precedenti pronunciamenti della stessa Corte proprio sugli stessi nodi che il ricorso sollevava: sostanzialmente quello del presunto "contrasto" fra i diritti dell'embrione e quelli della donna. Quello che forse non ci si aspettava era che la decisione della Corte arrivasse così presto, presa in Camera di consiglio, e che definisse la richiesta del giudice di Spoleto "manifestamente inammissibile". La Corte quindi ha ritenuto di non dover neanche prendere in considerazione le argomentazioni - in effetti piuttosto astruse, le abbiamo ricostruite qui - che il giudice spoletino aveva utilizzato per sostenere l'incostituzionalità della legge.

La Consulta ha dimostrato ancora una volta di essere un organo di garanzia costituzionale, capace di far vivere i diritti sanciti dalla nostra Carta e capace anche di bilanciare quei diritti ispirata dal buon senso e non dal fondamentalismo dei sostenitori della Vita, che troppo spesso non fanno i conti con le concrete vite di chi "è già persona". Questa infatti è l'espressione utilizzata nella sentenza della Corte costituzionale del '75 che ha fatto scuola - e che peraltro ha aperto la strada proprio all'approvazione della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Vi si legge: "non esiste equivalenza fra il diritto non solo alla vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona, come la madre, e la salvaguardia dell'embrione che persona deve ancora diventare".

Quest'ultimo attacco alla 194 è stato per fortuna respinto, ma altri ne verranno: il fronte della Vita con la V maiuscola è sul piede di guerra e i tentativi di svuotare di fatto la legge continueranno. Ma questa decisione della Corte segna un punto importante nella difesa dei diritti delle donne. Un punto a favore della civiltà del diritto contro l'oscurantismo.



fonte : cadoimpiedi.it


 
 
 

i mercati....CHI???????????????

Post n°840 pubblicato il 21 Giugno 2012 da ironwoman63

 
 
 

IL PROGRAMMA DELLA FIOM E L'ALTERNATIVA A SINISTRA

Post n°839 pubblicato il 17 Giugno 2012 da ironwoman63

Il Terzo Stato della Fiom e l’alternativa di governo che ancora non c’è


di Paolo Flores d’Arcais, da il Fatto quotidiano

Quello organizzato dalla Fiom sabato 9 giugno è stato un vero e proprio vertice pubblico di tutte le forze della sinistra. A discussione avvenuta, è doveroso trarne “bilanci e prospettive”.

Primo. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha presentato un vero e proprio programma di governo. È partito dalle condizioni dei lavoratori in fabbrica (il che significa anche in mobilità, cassa integrazione, precarietà, disoccupazione), dimostrando come non si cambino (in meglio) queste condizioni senza affrontare i temi della legalità, della rappresentanza, dell’informazione, della scuola, della ricerca, dell’ecologia, della “governance” europea... E su ciascuno di questi temi ha dato indicazioni assai chiare sull’orientamento che deve avere un programma di governo nel quale la parola “equità” non sia una beffa. Infine, e come logica conseguenza, Landini ha spiegato che per la Fiom è all’ordine del giorno la necessità che con questo programma si realizzi la rappresentanza elettorale-parlamentare di lavoratori, precari, disoccupati, pensionati… insomma del Terzo Stato. Che oggi non c’è.

Secondo. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha risposto no a tutti i punti programmatici qualificanti. Un no talvolta mascherato (“sull’articolo 18 abbiamo ottenuto una difesa sostanziale…”, e giustamente arrivano i fischi) ma nella sostanza inequivocabile. I due programmi, della Fiom e del Pd, sono diversi e perfino alternativi. Di Pietro ha già rivendicato i comportamenti del suo partito in linea con la linea Fiom (Ferrero e Diliberto, per quel che conta, l’hanno sottoscritta perinde ac cadaver), Vendola ha invece fatto lo slalom, con quel linguaggio fumoso che scambia per poesia. Ma alla fine dovrà decidere.

Terzo. È possibile una convivenza tra le forze che queste due organizzazioni, Fiom e Pd, rappresentano? Oppure, anche in presenza della legge elettorale maggioritaria “Porcata”, è inevitabile che vadano alle urne divise, propiziando una vittoria delle destre? Naturalmente si può obiettare che un sindacato non può occuparsi di elezioni parlamentari, ma è evidente che quando, partendo dalle condizioni di fabbrica, si arriva – giustamente – a ritenere ineludibili determinati temi programmatici politico-generali, quel sindacato è obbligato a dare indicazioni elettorali. Tanto più che è diventato, per le sue lotte e la sua coerenza, un punto di riferimento per una opinione pubblica assai vasta (e per molte lotte della società civile).

Quarto. Con l’attuale “Porcata” una divisione sarebbe ovviamente una iattura. Ma l’unico modo perché non si consumi è che l’alleanza elettorale che dovrebbe tenere unite Pd Fiom e altre forze sia affidata, per la scelta del programma e dei candidati, ai cittadini stessi. Primarie, insomma. Primarie vere. Bersani ha promesso le primarie, ma nel solito involucro di nebbia, cioè di ambiguità quanto alla sostanza. Perché ha parlato di primarie “aperte”, il che in buon italiano significa che può partecipare chiunque rientri nell’ampio e variegatissimo spettro del centrosinistra, ma uno dei suoi più “fedeli”, Stefano Fassina (da ultimo onnipresente nelle tv), ha spiegato che prima si decide il programma e poi solo chi lo sottoscrive può partecipare alle primarie. Non ha spiegato, però, CHI lo decide il programma, se le primarie devono essere “aperte”. Perché se il programma lo decide il Pd, o un vertice tra Pd e Vendola, anziché gli elettori stessi del centrosinistra, le primarie non sarebbero affatto “aperte” ma sarebbero “chiuse”, e anzi assai più “chiuse” della famose “case” prima che arrivasse la legge Merlin.

Quinto. I vari “attori” della discussione a sinistra, o almeno qualcuno di essi , sono pronti a decidere su questo punto cruciale senza ulteriori ambiguità? Sono pronti a parlare secondo Matteo 5,37, “il tuo dire sia sì sì, no no, perché il di più viene dal Maligno”? Di Pietro, Vendola, e soprattutto la Fiom, sono decisi a porre la questione delle primarie-per-il-programma (oltre che per i nomi, evidentemente: ma legati ai programmi) in modo ultimativo? Se non lo fanno consegnano ai vertici del Pd (per altro rissosi e divisi) il patrimonio di credibilità fin qui accumulato, e dunque lo disperdono, poiché il risultato sarà milioni di cittadini di sinistra che si rifugiano nell’astensione o votano faute de mieux il movimento di Beppe Grillo. Come si potrebbe dar loro torto?

Sesto. Forse già troppo tardi. Tuttavia il sondaggio realizzato da Pagnoncelli per Ballarò indica quali margini ancora sussistano: nelle primarie a sinistra il primo posto viene conquistato dal “candidato della società civile ancora sconosciuto”. In altri termini: se ci saranno primarie vere, e in esse ci sarà un candidato credibile della società civile (proposto o comunque “catalizzato” dalla Fiom, unico soggetto organizzato che abbia oggi l’autorità morale necessaria) potrebbe fermarsi il mare di consensi in emigrazione verso Grillo e non-voto, e potrebbe essere sventato il rischio della vittoria delle destre “decenti”, la cui nuova configurazione si va delineando (il partito cattolico di Passera-Bonanni benedetto da Bagnasco, la lista dei tecnici di Monti in tutte le varianti immaginabili, ecc.).

Insomma: perché al governo vada l’alternativa della “democrazia presa sul serio” e del Terzo Stato “giustizia e libertà” è necessario che si pronuncino subito in modo “chiaro e distinto” Landini/Airaudo, Di Pietro, Vendola, ma anche gli intellettuali – presenti o meno al convegno – che rappresentano aree di opinione vaste e identificabili (“Libertà e Giustizia”, “Alba”, “Libera”, ecc.). E i sindaci, De Magistris in primis. Altrimenti per la sinistra ci sono solo le calende greche, come dire il giorno del mai.

I VIDEO DEGLI INTERVENTI ALL'ASSEMBLEA FIOM DEL 9 GIUGNO

Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom-Cgil 
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil 
Mario Pianta, economista e cofondatore di "Sbilanciamoci!" 
Paolo Ferrero, segretario del Partito della Rifondazione comunista 
Mario Tronti, Centro Ricerca dello Stato 
Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori 
Stefano Rodotà, costituzionalista 
Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico 
Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà 
Paolo Flores D'Arcais, direttore di "MicroMega" 
Oliviero Diliberto, segretario del Partito dei Comunisti italiani 
Marco Revelli, sociologo e cofondatore di ALBA 
Conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil 

(16 giugno 2012)

 
 
 

EFFETTO BOOMERANG

Post n°838 pubblicato il 12 Giugno 2012 da ironwoman63

 

Renato Brunetta licenziato dal comune di Venezia: "Troppe assenze"
Martedì, 12 giugno 2012 - 09:35:00

Il nemico numero uno dell'assenteismo sul posto di lavoro si è fatto licenziare dal Comune di Venezia per le "troppe assenze". Il provvedimento è stato annunciato da Stefano Zecchi, capogruppo Pdl” La decisione è stata assunta considerando con rammarico l’assenza dalle iniziative relative al lavoro del Consiglio comunale dell’ispiratore e animatore della lista originaria nata per affrontare le elezioni del 2010 a sindaco di Venezia". La lista civica 'Brunetta' con cui l'ex ministro si era candidato come sindaco era già statarinominata dai suoi ex-sostenitori "Impegno per Venezia, Mestre, Isole", proprio come ritorsione contro il Renato 'fannullone'.

FONTE AFFARI ITALIANI.IT

 

 
 
 
 

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Non lo sai Stanno parlando di una Rivoluzione Sembra un sussurro Non lo sai Stanno parlando di una Rivoluzione Sembra un sussurro Mentre fanno la coda per il sussidio Piangendo alla porta degli eserciti della salvezza Sprecando tempo agli uffici di collocamento Aspettando una promozione La povera gente si ribellerà E si prenderà la sua parte La povera gente si ribellerà E si prenderà ciò che le appartiene Non lo sai faresti meglio a correre, correre, correre Ho detto che dovresti Correre, correre, correre Finalmente la situazione si capovolgerà Parlando di Rivoluzione

 

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