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Big Luciano parlava con la Digos


Frequenti contatti con esponenti delle forze dell'ordine nel tentativo di ottenere informazioni sulle indagini a suo carico o per organizzare campagne "mediatiche". Campagne, queste ultime, talvolta progettate insieme con persone del mondo del calcio. È quanto emerge in alcuni tra i passaggi più importanti della nuova informativa dei carabinieri su calciopoli e, in particolare, su Luciano Moggi che ha indotto i PM di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci a contestare nei confronti dell'ex dg della Juventus una nuova ipotesi di associazione per delinquere.In diverse conversazioni telefoniche con un poliziotto della Digos di Roma emerge che l'agente - come sottolineano i carabinieri - aveva comunicato a Moggi "l'intenzione di recarsi a Napoli presso la procura della Repubblica per sapere dello stato del procedimento penale". Attraverso Camillo De Nicola (indicata come persona vicina a Moggi), il poliziotto poi chiede a Moggi di procurargli biglietti per Roma-Manchester del 3 aprile scorso: "Me stanno subissando, chiaramente persone che non posso dije del no, per i biglietti di Roma-Manchester. Ma a chiamà il direttore è fattibile la cosa? Oppure non c'ha che tu sappia, nun c'ha più voce in capitolo?".
La questione dei biglietti, salta fuori anche in un altro punto delle indagini, sui rapporti di Moggi ancora attuali con gli ambienti della Figc. Si tratta della conversazione tra con Giulio Pazzanese al quale l'ex dg bianconero chiede numerosi biglietti per Italia-Romania del 7 febbraio scorso a Siena. "Considera che mi ci vogliono una trentina di biglietti per il Siena eh!". "Quanti?". E Moggi: " 'Na trentina, di cui 6 buoni". "Vabbuò, senti, come rimaniamo? Mi fai chiamà da qualcuno?". Moggi: "E io ti chiamo, te mettili da parte e mettimi anche un pass per la macchina, qualcosa del genere". Dalle indagini inoltre emerge "il ruolo di leader ricoperto da Moggi all'interno del suo gruppo, soprattutto - osservano i carabinieri - in relazione alle strategie difensive da adottare nelle varie vicende che lo coinvolgono". Moggi "non solo coordina le strategie difensive, ma suggerisce anche le versioni da fornire per sviluppare una campagna mediatica, finalizzata a divulgare nell'opinione pubblica una propria versione giustificativa".
A tale proposito vengono riportate alcune conversazioni con l'ex vicecommissario della CAN Gennaro Mazzei (Moggi adotta la cautela, sottolineano gli investigatori, di parlare attraverso il telefono di un amico che lo mette in comunicazione con Mazzei). Si fa riferimento a una imminente trasmissione televisiva: MOGGI: Ma... molto cauto, ma tu puoi dire tranquillamente la verità, mica, mica... molto cauto significa che telefonavano tutti. MAZZEI: A sì sì, ma questo non era, non è un problema... penso di non fare, penso di non fare... MOGGI: Io i particolari non li conosco (ride) che noi ci siamo sentiti più ora che quando stavo in attività, perchè io non è che facevo tanti discorsi, però ovviamente tu sai chi telefonava, giornalisticamente devi dire: si mi telefonavano. MAZZEI: Dico la verità, sotto l'aspe... dirò la verità sotto l'aspetto che non chiamavano solo me, ma io ho assistito anche alle telefonate di Bergamo e Pairetto e chiamavano tutti... chiamavano tutti e chi più... di tutte le società di serie A e serie B quasi, quindi questa era una cosa normalissima, ma questo non è che veniva data retta a una telefonata o a un altra. MOGGI: Esatto, comunque vediamoci.
Ma come si suol dire non tutto il male vien per nuocere e per tutti gli ULTRAS che vorrebbero seguire la prpria squadra del cuore ed hanno problemi nel cercare biglietti...sapete a chi chiamare.....MOGGI....me servono i biglietti per gli Europei 2008, tutte e tre le partite....vedi un pò cosa puoi fare...famme sapè!