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Miccoli, l'anti-juventino


Tra Fabrizio Miccoli e Antonio Conte i rapporti sono pessimi. E l’inimicizia tra i due si è arricchita di un nuovo capitolo tra ieri e oggi. Causa scatenante della polemica, le dichiarazioni rese dall’allenatore del Bari davanti alla decima sezione penale del Tribunale di Roma nell’ambito del processo Gea. Conte ha raccontato di una cena organizzata da Miccoli nel corso della quale l’attaccante attualmente in forza al Palermo gli chiese di metterlo in contatto con Alessandro Moggi. Una versione già a suo tempo smentita da Miccoli.
In più, Conte ha lanciato una serie di frecciatine polemiche all’indirizzo del giocatore rosanero («Se avesse avuto la testa sarebbe stato un campione... È uno da prendere con le molle, è un po' estroso, non è quel che si dice un uomo di spogliatoio, era una persona appariscente»).
E sembrano essere state soprattutto queste ultime affermazioni a provocare l’ira di Miccoli. Che poi ha risposto in maniera durissima. In primo luogo, è tornato a smentire la versione fornita da Conte in tribunale. «Conte ha detto che io lo avrei invitato a cena a casa mia perché volevo cambiare procuratore? Stranamente quella sera a casa mia c'era anche il mio procuratore. E che sono matto?». Poi le dichiarazioni più “pepate”: «Conte ha detto che io non sono un uomo da spogliatoio, che non sono affidabile? Chiedete ai miei compagni se è vero. Ha detto che non sono come lui? E meno male che non sono come lui». Non meno polemica la chiusura "Conoscendolo - ha concluso Miccoli sorridendo - sono sicuro che in questo momento starà gufando Ranieri, perché spera di andare alla Juventus. Ma lo pensa lui".Intanto noi ci gustiamo la crisi dei GOBBI e la bella vittoria palermitana . . .