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Manifestazione nel Cinquantenario della Rivolta di Budapest


"Budapest 1956-2006: Ieri Come Oggi al Fianco del Popolo Ungherese in Lotta!”. Dietro a questo striscione, Azione giovani ha manifestato davanti all’ambasciata d’Ungheria, in via dei Villini a Roma.La manifestazione è stata organizzata proprio nel giorno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della Rivolta ungherese, scoppiata il 23 ottobre del 1956.“Cinquant’anni fa gli studenti di Budapest scendevano in piazza per solidarizzare con la manifestazione studentesca polacca repressa nel sangue. Dopo poco tempo, erano più di 100mila le donne, gli uomini, i ragazzi magiari che manifestavano per le strade di Budapest. A breve sarebbe scoppiata la Rivolta d’Ungheria, un sogno di libertà infranto dai carri armati sovietici”, ha spiegato il dirigente nazionale e presidente romano di Azione giovani, Federico Iadicicco.“Abbiamo manifestato davanti all’ambasciata d’Ungheria per ricordare quei giorni gloriosi d’ottobre e rendere onore a quelle migliaia di ungheresi che hanno perso la vita combattendo contro la dittatura filosovietica e i cingolati di Mosca. Un esempio di coraggio, un esempio per tutti i popoli che lottano contro l’oppressione. Anche oggi i cittadini magiari sono scesi nuovamente in piazza contro il premier social-comunista Ferenc Gyurcsany, colpevole di aver preso in giro una Nazione intera e di essersi arricchito sulle spalle degli ungheresi con le finte liberalizzazioni dopo il crollo del Muro di Berlino. Un personaggio squallido che dalle file del partito comunista è finito in quelle della social-democrazia. Azione giovani è, come sempre, al fianco del popolo ungherese che lotta contro l’oppressione e l’ingiustizia. Invitiamo il premier Romano Prodi a chiedere immediatamente le dimissioni dell’attuale governo social-comunista ungherese, dimostrando così di non essere conn! ivente con il premier ungherese. Come nel 1956, i cittadini di Budapest hanno voluto urlare al mondo intero il loro sdegno contro un governo repressivo e liberticida: speriamo, però, che questa volta l’Italia e l’Europa non rimangano a guardare in un colpevole silenzio”, ha concluso il Presidente dei giovani di AN.