non essere triste,

L'ombrellone


 28 agosto. Torno al mio lido prima che finisca la stagione balneare, ci sono delle amiche da salutare dopo la pausa in Salento. Adesso il mio mare torna a piacermi, passata la buriana ferragostana. Adesso il caldo è meno caldo, c'è meno gente, quasi come a giugno. Delle quattro amiche che incontro tutte sono separate con figli. Però F. è tornata col marito dopo la separazione, P. è divorziata due volte e non trova un compagno sebbene sia una donna bella, brillante ed interessante, una tipa in gambissima; S. è separata/divorziata ma poi comunque lui qualche anno fa è morto: refrattaria ad altre unioni. L. è la più giovane anche in fatto di separazione. Il privilegio dell'età la rende la più appetibile. E poi ci sono io, quella quadrata, quella che ha superato tutte le tempeste, semper fidelis. Quella che chissà quanti film le hanno girato addosso, con quel marito simpatico e compagnone, ma insopportabile alla lunga per quel caratteraccio mutevole. Appena arrivo l'accoglienza è festevole, com'è andata nel Salento? Siete stati bene? Avete girato? Ma poi piano piano l'attenzione si sposta. Intervengono le conoscenze da spiaggia. Le illusorie amicizie, le relazioni effimere, ma molto cordiali, molto confidenziali e piano piano io ritorno a margine. Sopraggiunge una signora indicata come la "nonna di Barbara". Bassina, bionda in coda di cavallo, cerchi d'oro alle orecchie. Immagine bon ton fino a quando non apre bocca e il rantolo rauco espone in quattro e quattr'otto l'azzeramento del riposo estivo a causa delle intemperie delle tre biondissime nipoti. Le mie amiche sembrano molto partecipi al piagnisteo: osservo e taccio. Convinco L. a fare il bagno: quest'anno ho sempre voglia di stare in acqua. A breve arriva l'ingegnere che le fa la corte. L. mi sembra in difficoltà, forse perché c'è anche la figlia adolescente accanto a noi. Con una pezzo di bravura intervengo io a sostenere la chiacchiera. Si argomenta su questioni scolastiche, sulla bellezza della matematica, sulle scelte dei figli; in questo modo tutti partecipano al discorso. Capisco che i due si vogliono appartare e mi spupazzo la figliola della mia amica che si allontana a nuoto con l'ingegnere. La ragazzina li sbircia e trova consolazione nella mia presenza. Per me è tutto così triste. Abbiamo freddo e usciamo, mentre i due nuotatori sbucano dalla spiaggia adiacente. Tutto mi appare così senza senso, vuoto, triste.Il film "L'ombrellone" proposto su Rai3 alcune mattine fa, sebbene ambientato negli anni '60, mi sembra proporre lo stesso non-senso che ho respirato oggi. Buona visione. Enrico Maria Salerno attore di grande bravura..