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Capitolo 5


Iran: impiccata una ragazza di 16 anni, Atefe Rajabi, colpevole di amare il suo ragazzo( Valentina Piattelli ) Sul  sito della resistenza iraniana contro il regime dei Mullah è comparsa la traduzione dal persiano (a cura di "Khorshid") del resoconto dell'uccisione di una ragazza di 16 anni, Atefe Rajabi, impiccata per essere stata sorpresa in intimità con il proprio ragazzo.Ve ne riproponiamo alcuni estratti:"Sabato 15 agosto una ragazza di 16 anni, Atefe Rajabi, figlia di Ghassem Rajabi, è stata giustiziata nella città di Neka, nella provincia di Mazandaran, per “atti incompatibili con la castità”. [...]Anche se dal certificato di nascita risultava avesse 16 anni, la corte locale ha falsificato i documenti dichiarando che ne aveva 22.Tre mesi fa, durante il processo, la ragazza era arrabbiatissima ed ha insultato il giudice, Haji Reza, che è anche capo della magistratura della città. Per protesta si è tolta il velo e cha cominciato a togliersi alcuni vestiti. Questo atto ha reso il giudice furente, tanto che ha voluto giudicarla personalmente e poi metterle personalmente la corda al collo ad Atefe Rajabi e dare personalmente il segnale al boia.Nonostante secondo la legge della Repubblica Islamica, al presenza dell’avvocato difensore sia obbligatoria, anche se l’imputato non può permetterselo, Atefe Rajabi ha subito tutto il processo da sola, senza avvocato difensore. Suo padre in lacrime era andato per la città chiedendo soldi alla gente per poterlo pagare, ma senza successo.La ragazza è stata sepolta il giorno stesso dell’esecuzione, anche se poco dopo è stata dissotterrata a scopo di rubarle i pochi averi che le erano rimasti addosso. Un furto misterioso di cui non si ha spiegazione.Il compagno della ragazza, arrestato insieme a lei, è stato condannato a 100 frustrate e in seguito rilasciato.”Fonte: Giornale svedese VGData:16.10.2004 A Marivan città del kurdistan iraniano è stato uccisa con lapidazione Jila Izàdi la bambina tredicenne violentata dal proprio fratello dopo avere partorito i suoi figli in carcere. Gli sforzi di organizzazioni internazionali, Amnesty International non hanno potuto salvare la bambina vittima di violenza carnale da lapidazione e la lagge barbarica della sharià in vigore nella Repubblica Islamica teonazista iraniana.