IPERBOLE

DALL'IRCOCERVO ALL'IDRA


Ieri l'ex presidente del consilvio ha esordito come semplice deputato intervenendo a Montecitorio nell'ambito delle dichiarazioni di voto per il rifinanziamento delle missioni militari italiane all'estero. Un discorso debole, poco incisivo, in cui per dare un senso al suo "si" scomoda l'ircocervo, un animale mitologico senza capo né coda e lo associa alla politica estera dell'attuale esecutivo, accusato fra l'altro di "suscitare compassione e ilarità, di rendersi ridicolo" e di non avere una linea politica, né una maggioranza parlamentare.Quando c'era lui invece era si tutto un ridere a crepapelle fra barzellette, bandane e amenità varie. Un memorabile gaffeur che alle foto ufficiali si esibiva mettendo le corna come un alunno dell'asilo ad un suo estrerrefatto collega, è cosa che non tutti possono permettersi.Ma dato che c'era, ieri  poteva anche evocare l'idra o la medusa, altri mostri mitologici dai quali il signore di Arcore si è fatto ammaliare fino ad affidare alle loro effigi le sue fortune cinematografiche ed immobiliari.L'idra per esempio, il mostro dalle molte teste che ricrescevano se tagliate, è stato adottato per denominare la società immobiliare che custodisce le proprietà dell'ex premier: valore iscritto a bilancio 151,8 milioni di euro, 19 milioni in più (spiccioli) rispetto all'anno precedente. Nell'elenco per un valore pari a quasi 102 milioni di euro figurano i celebri possedimenti sardi, le ville di Arcore, Macherio, la residenza di Franco Zeffirelli, sull'Appia Antica a Roma e alcuni appartamenti sempre nell'Urbe; ancora 30 milioni di euro in terreni e ben 21 milioni di euro fra mobili e arredi.Il Cavaliere ha investito soprattutto in Sardegna dove le sue proprietà a Porto Rotondo si estendono per "quasi 120 ettari".Un'estensione pari al doppio della Città del Vaticano o alla metà del Principato di Monaco. Giusto per avere solo una pallida idea dell'impero in cui sguazza il Paperon de Paperoni con l'hobby della politica, una nota integrativa sui conti 2005 della Idra Immobiliare rivela che per i lavori di sistemazione della sola  "Villa Certosa" in quel di Porto Rotondo, il nostro impagabile Silvio ha speso quasi dodici milioni di euro. "Imponenti lavori di sistemazione di tutta l'area" per l'ormai celebre quanto artificiale collina vista mare con uliveto secolare, la mega piscina di acqua salata per la talassoterapia circondata dai famosissimi cactus, un altro mega lago artificiale con tanto di isoletta al centro; l'angolo dei dolmen fatti scolpire su indicazione del cavaliere con al centro un pozzo e ancora il mega parco, sessanta ettari, in cui mister B ha voluto un teatro simil greco-romano in cui si esibisce con il cantautore napoletano Apicella; altre costosissime stravaganze fra statue e varietà florovivaistiche, fra cui 2000 piante di cactus per 487 specie, 800 tipi di ibisco e 164 di palme che solo un riccastro sfondato affetto da megalomania può permettersi; etc. etc.   Per l'acquisto di una concessione per un posto barca "utilizzabile fino al 2028" nell'approdo turistico di Porto Rotondo ha speso 165.235 euro, più o meno quanto spende un comune mortale per acquistare una modesta casa di civile abitazione.Il cavaliere ha dovuto "necessariamente installare un ripetitore del segnale Gsm" e spendere 276 mila euro per gli impianti di videosorveglianza. Quindi altri 600 mila euro per impianti vari: televisori, tosaerba, trattorini, motocarri e una barchetta. E mobili per 538 mila euro: più o meno quanti ne ha spesi lo scorso anno anche per le ville di Macherio e di Arcore.Per ristrutturare la villa di Arcore l'anno scorso il Cavaliere ha speso 2 milioni 337 mila euro; più modesto l'impegno sostenuto per la magione di Macherio: solo un milione e 800 mila euro. Cifra, udite udite, investita essenzialmente per realizzare una stalla per equini. Per un cavaliere davvero il minimo indispensabile per non precipitare dalle stelle...alle stalle.