IPERBOLE

NO TAX NO PARTY


A qualcosa è servita la patetica, ridicola levata di scudi di Briatore & C. che l'altra sera hanno fastosamente protestato contro la tanto discussa quanto giusta tassa sul lusso e sull'extra lusso.Il tributo imposto dal presidente della Regione Sardegna va a colpire proprio questi "billionari" della dolce vita Sarda in quello che più hanno di più...caro: il conto in banca. Per loro, abituati come sono a spendere, spandere e scialacquare, non dovrebbe essere poi un gran problema sganciare un po' di zavorra contante e sonante, ma quando si tratta di tasse, quando si tratta di contribuire in ragione delle proprie possibilità, al bene comune, ecco che si chiudono a riccio nel caveau delle loro "inindagabili ricchezze".  Il giornalettismo gossipparo ha avuto solo l'imbarazzo della scelta nel pescare i divi, le divine e le stelline (cadenti, vista la serata in cui si è svolta l'esclusiva buffonata). Costo del biglietto d'ingresso euro cento!I soliti nomi da non farsi e da boiocottare, il solito retroterra, non certo culturale, ma volgarmente trash di una tivù spazzatura fatta di grandi fratelli e di piccoli cervelli che sarebbe ora andassero davvero a lavorare in qualche vera fattoria.E' stato interessante osservare lo spaccato di un ambiente placcato oro, la cui anima, di vile metallo, mostra, alla prova dei fatti, il valore vero di questi soggetti tendenti al lusso più sfrenato e al parassitismo più villano. E soprattutto ho capito la vera accezione del termine "diritto".La fauna è quella che è, i pappagalli citrulli ed esibizionisti stanno sempre sul trespolo con l'espressione ebete di chi si pavoneggia nel sotto vuoto spinto di una notorietà da riccastro per caso; per la flora è meglio non parlarne, fra bellezze passate di bocca in bocca e da un bouquet all'altro è chiaro che poi alla fine si sfiorisce nel peripatetico tentativo di nascondere la fetenzia di un seccume che si porta a spasso come un marcio fiore all'occhiello.Gentaglia strapagata e nullafacente. Sarei proprio curioso di sapere cosa c'è alla voce "professione" della loro carta d'identità, personaggi noti al grande pubblico per le loro intemperanze sentimentali e sessuali o, al più caratteriali, che pretendono di fare tendenza. O meglio c'è qualcuno più furbastro di loro, poveri becchi e becche! che li sfrutta e li vende ad un pubblico ingenuo quanto basta per essere preso per i fondelli.E' bastato vedere qualche foto, leggere qualche loro pseudopensiero riportato dai giornali per capire la miseria intellettuale nella quale sguazzano beoti e beati. L'attempato e ricco quanto casual padrone di casa, occhiali da sole (alle 22 di sera la luce della luna piena era troppo intensa), camicia scura con pesante catena da cardinale al collo e jeans strappati alla cosiddetta moda discotecara, giunto in Costa Smeralda con il suo maxiyacht ha dichiarato che per lui il lusso è un diritto: "Credo che il lusso sia il diritto di riposarsi e di stare nei luoghi che piacciono. Cazzo, vuoi vedere che sono ricco anch'io e non me ne sono accorto?Eh si, perché in questo periodo sono in ferie e sto nel luogo che più mi piace e cioè a casa mia, fra gli ulivi, a due passi dal mare. Senza nessun Briatore fra le care sfere che blatera di diritti, senza sapere cosa effettivamente voglia dire il sostantivo "Diritto".