IPERBOLE

LA FILA DI RENATO


Se il cane morde l'uomo, non c'è quasi niente di eclatante visto che l'azzannare rientra nelle prerogative del cane, ma se l'uomo morde il cane, allora sì che l'evento diventa così eccezionale da essere meritevole di menzione.Allo stesso modo se un plebeo e un servo della gleba, fanno un'ora di fila per pagare il ticket per un esame clinico o per spedire una raccomandata, l'attesa snervante rientra nella normalità del rapporto fra un comune mortale e i servizi, pubblici o privati che siano e naturalmente non fa testo; ma se a fare un'ora di fila è un patrizio, un onorevole o un senatore, allora sì che l'eccezionalità dell'evento merita di essere sottolineata e suggellata dall'ufficio stampa di quella camarilla che ha fatto del privilegio la propria ragion d'essere. A ferragosto e dintorni, caldo a parte, se non c'è qualche guerra a rendere più incandescente il clima o qualche finto vulcano che sputa fiumi di lava nel parco di Silvioland, perfino un senatore forzista che si mette in coda al ristorante diventa "notizia" e balza agli onori di una caliginosa cronaca da bollettino parrocchiale. Il senatore Renato Schifani si è sottoposto volentieri ad un'ora di fila in una caldissima domenica di agosto; senza spintonare e senza dare segni di insofferenza, ha atteso pazientemente il proprio turno prima di assidersi e desinare alla rinomata mensa di un affollatissimo ristorante di Lipari. Il dispaccio di agenzia con il quale è stato reso di pubblico dominio questo inusuale comportamento parla di "simpatico episodio" ed è bene che di tale memorabile condotta resti traccia negli Annales della repubblica delle vongole e delle banane.L'esimio parlamentare "ha dovuto armarsi di pazienza non ha tirato fuori i titoli, né ha sollevato alcuna obiezione all'attesa, né ha preteso un differente trattamento rispetto agli altri". A quanto è dato sapere anche l'ufficio stampa del partito di appartenenza dell'intrepido parlamentare ha emesso una nota di encomio con la quale si è voluto ufficialmente sottolineare "la buona educazione, la signorilità" del senatore, capace di "far la fila senza prepotenze o favoritismi" proprio come un qualunque "semplice cittadino.. Un atteggiamento difficilmente riscontrabile nella classe politica odierna."E certo, con tutti i benefit che hanno ci mancava pure che alla vista del suddetto senatore tutti gli altri avventori si scappellassero e si  facessero avventatamente da parte, per far passare l'augusto parlamentare in vacanza con un gruppo di amici nelle isole del dio del vento. Fra viaggi gratis, portaborse (due a cranio) e uno stipendio con molti zero, ci mancava pure che, pur provenendo da...destra, avesse il diritto di precedenza. Ridicolo perfino il tentativo dell'ufficio stampa del suo partito di avere un ritorno di immagine tratteggiando l'agiografico tratto di un episodio, forse straordinario per loro soltanto, ma invece così frequente e abituale (da non fare notizia), per tutti quelli che non si chiamano Renati Schifani.