IPERBOLE

LE BIZZE E LE PIZZE DEL PRESIDENTE


Nel fantastico mondo di Silvioland, in Costa Smeralda, può accadere che una sera d'estate spunti dal nulla un vulcano e del magma incandescente scorra come un fiume sommergendo e terremotando il megarion di villa certosa, principesca magione del gran pascià che ivi soggiorna insieme alle sue rinomate e rarissime teste di cactus. Niente paura è solo uno stupefacente effetto scenico allestito per basire gli stupefatti ospiti di un ricchissimo anfitrione che quando si tratta di rincoglionire i nani, le carampane svampite  e le squinzie telecomandate che arredano la sua corte dei miracoli, non trova niente di meglio di una costosa serata a tema per far parlare di sé, dei suoi capricci extralusso e della sua ipertrofica propensione non tanto ad eccellere, quanto ad eccedere. L'incomparabile creso con l'hobby della politica, in attesa di annunciare "urbi et orbi" l'enciclica "de libertate" l'altro giorno ha chiuso i suoi esercizi spirituali estivi nella certosa di Punta Ala, dove fra una meditazione e un mega party ha trovato il modo di estasiare i suoi adepti illustrando le ultime attrazioni della casa, in primis il suddetto fantasmagorico e tellurico "vulcano" da quinta teatrale.Quindi un giro nel suo parco mondo per visitare il "labirinto della libertà" usciti dal quale ci si imbatte in una statua di quattro metri, un centauro donna che dovrebbe essere un'allegoria della "libertà" a sua volta circondata da vari menhir che il cavaliere, quello che si prende la "libertà" di s...cavalcare ad personam, ha provveduto a battezzare con "democrazia" "solidarietà" "stato di diritto" etc. etc. Un boato di approvazione ha sottolineato l'annuncio che sta per uscire per i tipi della sua casa editrice, un libro scritto di suo pugno che va a riempire un buco nello scaffale delle opere inutili e testicolari, originalissimo il titolo: "la libertà".  Il primo in assoluto che tratta un argomento così ostico e scabroso!Successivamente il tricofilo minor, ha invitato gli astanti ad accomodarsi nella "Pizzeria del Presidente" un locale scavato nella granitica roccia del suo parco mondo che riproduce fedelmente un ristorante. Qui il presidente pizzaiolo si è preso la libertà di preparare e proporre le sue fumose pizze; successivamente gli ospiti sono stati pregati di spostarsi nel locale attiguo per un gelato di produzione artigianale offerto, indovinate un po', dalla "Gelateria del Presidente". Un mago giunto per la bisogna via aerea da Milano, ha poi deliziato gli illustri convitati con vari giochi di prestigio; il pezzo forte, vista la miliardaria committenza, è stato quello di far levitare una carta di credito, come se fosse una farfalla. Dopo le immancabili ed esilaranti barzellette del presidente comico non poteva certo mancare l'esibizione del presidente cantante. Con il fido chitarrista napoletano, ha abbaiato, pardon, ha cantato i pezzi più gettonati del suo repertorio di chansonnier pour femme fatale e pour homme fetente. Per chiudere, visto che in Italia finisce tutto a tarallucci e vino, un bel cocktail creato ad hoc dal presidente barman che, manco a dirlo, porta il suo augusto patronimico.P.S. Se non fossimo in presenza di un ricco epulone che per anni cinque ha retto (ha rotto) il Destino di una Nazione, queste e altre amenità avrebbero il copyright del guitto annoiato, ma trattandosi del redivivo Napoleone, c'è da chiedersi se la sua megalomania non inizi ad essere patognomonica e come tale passibile solo di compassione.  Questo signore della destra più conservatrice e classista, domani interverrà nel meeting dei ciellini. Dal pulpito di una dependance della casa delle cosiddette libertà, terrà una lectio magistralis sul tema "quale libertà".      (Libertà, vò cercando ch'è sì cara... direbbe il Sommo Dante)Essendo, il Nostro, l'ipocrita paladino a cavallo di quei valori "non negoziabili" dei quali si discetta nella tartufaia gesuitica  del fu don Giuss, verrà accolto, c'è da giurarlo, da una standing ovation.Esattamente il contrario di come sono stati ricevuti gli improvvidi e fiacchi signori della sinistra che prima di lui si sono prestati al gioco dell'intolleranza integralista di comunione e liberazione.