Morte Di Gambini

Lunga vita ai senatori a vita


Il governo Prodi risorge. Se risorge. Comunque rimarrà un mistero prevedere quanto possa durare. La crisi dal punto di vista formale viene liquidata, con esuberanza e ingenuità, come risolta. Ma intanto le calcolatrici stanno andando in tilt tra le dita frenetiche del centrosinistra che, fino all’ultimo secondo prima del voto, cerca riscontri numerici per scoprire se ancora sarà maggioranza. Il quorum, fissato a 161, potrebbe abbassarsi se qualche senatore non dovesse presentarsi nell’ aula di Palazzo Madama. Il senatore a vita Sergio Pininfarina, ex presidente di Confindustria, secondo indiscrezioni avrebbe un impegno stasera. In forse Giulio Andreotti Superstar. Il Divo Giulio è stato seguito fin dentro la buvette da un capannello di giornalisti, numerosissimi. Si è mostrato disponibile a parlare e lo ha fatto tra un morso a una tortina ai pinoli e un bicchiere d'acqua consumati tra i registratori dei giornalisti. Belzebù ha annunciato di non sapere se astenersi o votare contro. Un'eventuale astensione deve essere conteggiata come un voto negativo. Nella conta dei voti a favore c’è il fondatore dell’Italia di mezzo ed ex segretario dell’UDC. Marco Follini ha assicurato di votare la fiducia al governo prodi. Altri voti a sostegno di Romano Prodi e del suo esecutivo sono quelli dei senatori a vita: la premio Nobel Rita Levi Montalcini, i presidenti emeriti Carlo Azeglio Ciampi e Luigi Scalfaro, poi Emilio Colombo. Il più giovane di loro quattro è nato nel 1920. E t’ho detto tutto. Un voto quasi del tutto certo è anche quello dell’imprenditore italo­-argentino Luigi Pallaro, che però in queste ore non sarebbe rintracciabile. Fatto, questo, che, si sussurra nei corridoi del Palazzo, sta suscitando una certa ansia. I dissidenti Franco Turigliatto, espulso da Rifondazione comunista, e Nando Rossi, ex Comunisti italiani, hanno giurato di spingere il tasto del sì. Secondo le previsioni degli allibratori il governo dovrebbe sfangarla per un soffio. I bookmaker fanno sapere di accettare le scommesse fino alla fine. Il centrodestra sogghigna sornione per una probabile nuova dimostrazione della precarietà del governo e per la sua non autosufficienza. Saranno decisivi ancora una volta gli ultracentenari senatori a vita.