Verso la fine del diciannovesimo secolo, in Francia, l'Absinthe divenne una bevanda in gran voga e raggiunse l'apice del successo: il suo uso accomunava il ricco borghese, l'artista e il proletario; il suo alto gradimento tra il popolo ne fece la bevanda più consumata, a discapito delle aziende vinicole che persero grandi percentuali di vendita.L'Absinthe, infatti, poteva costituire un'economica alternativa per sbronzarsi, ed altre aziende (oltre alla Pernod di Pontarlier) iniziarono a produrre il loro Absinthe con componenti a bassissimo costo per battere la concorrenza con il prezzo più basso a discapito della qualità. Infatti, questi prodotti erano adulterati e molto pericolosi per la salute del consumatore, giacché diversi produttori non esitavano a mescolare nel loro Absinthe il solfato di rame per conferirgli un colore più accattivante, e spesso veniva utilizzato alcol di grano al posto di quello ottenuto dalla fermentazione dell'uva.Questi piccoli produttori vendevano molto per l'economicità dei loro prodotti, mentre la Pernod-Fils che produceva un assenzio di ottima qualità era essenzialmente rivolto ad una clientela di gente benestante, la minoranza della popolazione francese. Non ci volle molto perché questo aperitivo dal gusto di anice si diffondesse in tutta Europa e successivamente anche negli Stati Uniti. L'assenzio fu l'ispirazione del modo di vivere bohemiènne ed era la bevanda preferita di artisti famosi come ad esempio Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hemingway, che dichiarò di amare l'assenzio per i suoi effetti di far cambiare le idee. Essendo una bevanda che è sempre stata rinomata per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva reputazione al Moulin Rouge erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le signore a condividere le loro idee.Oscar Wilde, riferendosi ai bicchieri bevuti con acqua e zucchero (non a quello non diluito che ha un sapore amarissimo), scriveva: "Un bicchiere d'assenzio, non c'è niente di più poetico al mondo. Che differenza c'è tra un bicchiere di assenzio e un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose strane e meravigliose". Verso gli inizi del ventesimo secolo già si vociferava che l'assenzio avesse delle proprietà non del tutto controllate: il suo abuso, nonché la assuefazione che dava ai suoi consumatori iniziò a far sospettare che fosse una sorta di droga (ancóra oggi, qualcuno crede che sia un liquore contenente oppio).D'altra parte, i suoi effetti sono del tutto particolari: il moderato bevitore di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta ed anche per questo divenne la bevanda preferita fra gli artisti.
splendore e oblìo dell'assenzio
Verso la fine del diciannovesimo secolo, in Francia, l'Absinthe divenne una bevanda in gran voga e raggiunse l'apice del successo: il suo uso accomunava il ricco borghese, l'artista e il proletario; il suo alto gradimento tra il popolo ne fece la bevanda più consumata, a discapito delle aziende vinicole che persero grandi percentuali di vendita.L'Absinthe, infatti, poteva costituire un'economica alternativa per sbronzarsi, ed altre aziende (oltre alla Pernod di Pontarlier) iniziarono a produrre il loro Absinthe con componenti a bassissimo costo per battere la concorrenza con il prezzo più basso a discapito della qualità. Infatti, questi prodotti erano adulterati e molto pericolosi per la salute del consumatore, giacché diversi produttori non esitavano a mescolare nel loro Absinthe il solfato di rame per conferirgli un colore più accattivante, e spesso veniva utilizzato alcol di grano al posto di quello ottenuto dalla fermentazione dell'uva.Questi piccoli produttori vendevano molto per l'economicità dei loro prodotti, mentre la Pernod-Fils che produceva un assenzio di ottima qualità era essenzialmente rivolto ad una clientela di gente benestante, la minoranza della popolazione francese. Non ci volle molto perché questo aperitivo dal gusto di anice si diffondesse in tutta Europa e successivamente anche negli Stati Uniti. L'assenzio fu l'ispirazione del modo di vivere bohemiènne ed era la bevanda preferita di artisti famosi come ad esempio Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hemingway, che dichiarò di amare l'assenzio per i suoi effetti di far cambiare le idee. Essendo una bevanda che è sempre stata rinomata per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva reputazione al Moulin Rouge erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le signore a condividere le loro idee.Oscar Wilde, riferendosi ai bicchieri bevuti con acqua e zucchero (non a quello non diluito che ha un sapore amarissimo), scriveva: "Un bicchiere d'assenzio, non c'è niente di più poetico al mondo. Che differenza c'è tra un bicchiere di assenzio e un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose strane e meravigliose". Verso gli inizi del ventesimo secolo già si vociferava che l'assenzio avesse delle proprietà non del tutto controllate: il suo abuso, nonché la assuefazione che dava ai suoi consumatori iniziò a far sospettare che fosse una sorta di droga (ancóra oggi, qualcuno crede che sia un liquore contenente oppio).D'altra parte, i suoi effetti sono del tutto particolari: il moderato bevitore di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta ed anche per questo divenne la bevanda preferita fra gli artisti.