Cina e Italia...

La Chiesa di Pechino (parte I)


La Chiesa cattolica in Cina: gli organi del PartitoLa situazione della Chiesa cattolica in Cina si presenta al momento molto complessa. Benché il Partito comunista cinese (Pcc) voglia far intendere che la libertà di culto sia garantita, la realtà dei fatti svela immantinente il clima di  repressione e rigido controllo su ogni aspetto dell’attività religiosa. Esistono diversi organi di partito destinati al controllo degli affari religiosi, primo fra tutti il Dipartimento del fronte unico (Dfu) che ha la funzione di seguire le religioni in un’ottica di «conquista e mantenimento del potere» (Il libro rosso dei martiri cinesi). Tra gli organi che condizionano e agiscono maggiormente sulla Chiesa cattolica in Cina, c’è senza dubbio l’Associazione patriottica dei cattolici cinesi (Apc). Nata il 2 agosto 1957, l’Apc rappresenta lo strumento di influenza del Pcc sulla religione cattolica e si è resa responsabile sin dalla sua nascita della maggior parte dei conflitti tra la Santa Sede ed il governo di Pechino. Nello specifico l’Apc ha sovvertito l’ordine costituito in materia di nomina di vescovi e sacerdoti, di vaglio delle vocazioni maschili e femminili, di contenuti nell’insegnamento nei seminari e nella gestione amministrativa delle diocesi. L’operato dell’Apc si trova, quindi, in assoluto contrasto con la Santa Sede e si sostituisce ad essa in maniera totale creando perciò una divisione tra ciò che è riconosciuto dal Pcc e ciò che non lo è. Vi è, quindi, una netta distinzione tra una Chiesa «ufficiale», ammessa dal Pcc e sotto il controllo dell’Associazione patriottica ed una Chiesa detta «sotterranea» in comunione con il Papa e la Chiesa Universale.