Cina e Italia...

Post N° 55


Discussa la questione del Tibet al NPC
Roma 09/03/2007 - Il presidente delle Regione Autonoma del Tibet, Quiangba Puncog, ha parlato al X Congresso Nazionale del Popolo (NPC) esprimendosi nei confronti del Dalai Lama con toni che lasciano poco spazio all'interpretazione. " Se il Dalai Lama non abbandonerà completamente la causa dell'indipendenza del Tibet, la speranza per lui di ritornare è esigua" dice Qiangba Puncog e asserisce che "L'oceano di saggezza" non abbia fatto nulla di buono per il Tibet nei passati 48 anni, cioè da quando nel 1959 fu contretto alla fuga in seguito ad una rivolta, per insediarsi insieme a molti dei suoi fedeli a Dharamsala in India. Anche se, stando alle parole del presidente della Regione Autonoma del Tibet, Pechino non ha mai chiuso le comunicazioni con il Dalai Lama, non riconoscerà mai il cosiddetto "governo in esilio". Il Tibet è rimasto uno stato indipendente sotto la guida dei Lama sino al 1950, anno in cui Mao Zedong ne ordinò la conquista adducendo ragioni storiche per giustificare l'invasione. Nel 1965 venne costituita dal governo cinese la Regione Autonoma del Tibet, mentre il governo tibetano in esilio esiste sin dal 1959, stesso anno della fuga del Dalai Lama. In sede di congresso, inoltre, è stato detto che la massima autorità del buddismo tibetano deve riconoscere, ai fini di una convivenza pacifica, che il Tibet è parte inalienabile della Repupplica Popolare cinese e che il governo di Pechino non si opporrà al ritorno dei "compatrioti" esuli in India.(Fonte: Xinhua)Pubblicato su blog magazine al link: http://blog.libero.it/blog_magazine/2424347.htmlPubblicato su Versoriente.net al link: http://www.versoriente.net/default.asp?riferimento=dettaglioNews&id=25