Cina e Italia...

Post N° 64


Scontri nella Chinatown milanese
Roma - 13/04/2007 - Lanci di bottiglie, cariche della polizia in assetto antisommossa, auto ribaltate, bandiere della Repubblica Popolare che sventolano in pugno ai dimostranti, cartelli e striscioni che riportano slogan come "Basta razzismo e repressione" e come quelli in italiano sgrammaticato "Chiediamo il diritto del commercio". Una protesta allargatasi a macchia d'olio ieri, in via Paolo Sarpi a Milano, nel cuore del quartiere cinese il cui bilancio è di almeno 19 feriti tra agenti della pubblica sicurezza e dimostranti. Dalle diverse e contrastanti versioni dei fatti si desume che la causa di tutto sia la protesta di una commerciante cinese (Rouwei Bu, 26 anni) multata per aver lasciato l'auto in divieto di sosta e scaricato della merce con un veicolo non autorizzato e fuori dall'orario prestabilito per i trasporti. La cinese, con al seguito la sua bambina di tre anni, avrebbe reagito verbalmente e con le maniere forti nei confronti dei vigili urbani, attirando l'attenzione dei connazionali. La donna è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale, trattenuta insieme alla figlia per alcune ore ed in seguito rilasciata. Nel frattempo scoppia la sommossa e non basta nemmeno la visita del console cinese presso Milano, Zhang Limin, a calmare gli animi. Intorno alle 15 un corteo spontaneo attraversa le vie di Chinatown protestando contro un presunto accanimento del Comune nei confronti degli esercizi commerciali cinesi. Da tempo, infatti, la comunità cinese covava risentimento nei confronti dell'amministrazione comunale per via della politica di "tolleranza zero" che si è tradotta, da circa due mesi a questa parte, in sanzioni inflitte soprattutto ai commercianti che effettuano trasporti con veicoli non autorizzati (compresi carrelli a mano) e fuori dall'orario in cui le operazioni di scarico e carico merci sono permesse occupando impropriamente il suolo pubblico. La polizia municipale ha pertanto motivo di sospettare, malgrado la smentita del console Zhang, la premeditazione della sommossa al fine di dissuadere le forze di polizia dai controlli diventati sempre più frequenti.Il premier cinese Wen Jiabao dal Giappone, dove si trova in visita ufficiale, ha chiesto un rapporto sugli avvenimenti di via Sarpi e non si esclude che la rivolta milanese, aggiunta al sequestro di container provenienti dalla Cina - alla fine di marzo sono stati bloccati dalla Squadra Mobile di Roma dieci container contenenti merce contraffatta - possa incrinare le relazioni sino-italiane. Si apprende nel rapporto inviato al premier la convinzione dei rappresentanti cinesi «che le autorità di pubblica sicurezza italiane si accaniscano in modo particolare nei confronti degli immigrati cinesi» e questa è aggravata da un eccessivo riserbo del sindaco Moratti nel parlare con il console Zhang Limin, che pure ha fatto più volte espressa richiesta di colloquio, senza pertanto ricevere risposta. Foto: Newpress; Fonti: Corriere della Sera, Ansa.