il mio cazzeggiar...

Le parole della mamma di alessandro, il bambino morto a 10, lette ieri al suo funerale


«Non c’è niente che ti dobbiamo dire o cose che non ti abbiamo mai detto — scrive la mamma Alessia — perché in questi dieci anni con te abbiamo dato il massimo che un papà e una mamma possono dare al loro bimbo e abbiamo ricevuto il massimo che un bimbo può dare ai propri genitori, anzi di più, perchè il legame che unisce noi tre va al di sopra di tutto, è un legame speciale, forse soprannaturale...». «Voglio trovare la forza di parlare oggi per dirti ancora una volta di quanto siamo orgogliosi di te e voglio che anche chi non ti ha conosciuto sappia che bimbo speciale sei...». «Abbiamo affrontato e vinto tante battaglie sempre in tre: noi preoccupati e tu sempre con il sorriso, la cosa fondamentale era stare con noi. Hai sempre gridato al mondo la tua voglia e la tua gioia di vivere, perché tu amavi vivere, amavi ridere, amavi cantare, amavi ballare, amavi nuotare, amavi andare in palestra a fare la kick boxing...».«CI SIAMO sempre ritenuti molto fortunati ad avere un bimbo eccezionale come te — scrive ancora la mamma — e anche oggi sentiamo di ringraziare Dio per averci dato questo grande dono... dieci anni e cinque mesi con te. Sono 12 notti che non posso più abbracciarti, 12 giorni in cui in casa c’è silenzio, in auto c’è silenzio... Eri sempre con noi, sentivo già la tua mancanza il mercoledì quando rimanevi alla mensa a scuola, puoi immaginare ora. Ancora non siamo riusciti a sederci a tavola con il tuo posto vuoto. Mi sono chiesta perché perché è successo a te. Dopo quello che avevamo passato, pensavamo di meritarci un po’ di pace. Invece ci sei stato strappato via in 2 minuti». «CERCO una spiegazione che non trovo — prosegue la mamma — forse non c’è o forse ha ragione il tuo caro tesoro papà. Ieri sera abbiamo ripercorso tutte le cose che abbiamo passato in questi anni. Cose per cui tanti genitori e tanti bimbi si dispererebbero. Tu mai, tu hai sempre affrontato tutto con la grinta e il sorriso. Ci sono stati eventi che hanno messo a rischio la tua vita, ma ne sei sempre uscito vincente. Forse era questo il messaggio che volevi lasciarmi. Papà dice che tu eri forte e coraggioso e vorrresti che lo fossi anch’io. Posso solo prometterti che ci proverò amore mio, perché tu ci hai insegnato tanto: attraverso di te abbiamo conosciuto tante realtà di sofferenza, genitori e bimbi in situazioni disperate che comunque soffrivano con dignità. Ci hai insegnato il valore della famiglia, delle piccole cose quotidiane, la felicità suprema di essere noi tre. Ci hai insegnato che non conta l’aspetto fisico, ma la purezza dell’anima. E la tua anima era pura, tesoro mio».