DIETRO L'ANGOLO

Post N° 585


Passi il pomeriggio a prender gelo per le vie di Bologna con un amico che incontri qualche volta per sbaglio nonostante da casa tua si veda casa sua e viceversa. L’ultima volta che l’hai visto stavi smadonnando contro una spia del motore che si era accesa sul cruscotto. Il periodo era questo. Lo ricordo perché dovevo andare a Ferrara. “Era il 31 dicembre” dice lui preciso “stavi facendo benzina alla Q8”. Cammini per due ore consecutive parlando di non sai neppure cosa. E ti domandi come mai non riesci ad esser così sempre. Dannatamente riesci a trovare le parole giuste e metterle in fila nell’ordine corretto. O almeno così ti sembra. Che lui non fa altro che darti ragione. Arriva anche qualche pacca sulla spalla e ti chiede persino consiglio su problemi amicosentimentali. E strano che non si parli di lei. Ci penso per tutto il tempo ad ogni passo mi dico dentro ‘nominala, dai.’ In fondo tu c’entri. Tu sei stato una delle gocce, quelle che fanno traboccare i vasi. Sono rimasta in attesa di un nome per tutto il pomeriggio arrivando alla conclusione che l’unica a non aver messo ancora una pietra sopra a tutta la faccenda forse sono proprio io.Allora continuo a guardarmi le luci di natale. Respiro la parte di Bologna che mi è mancata di più. A natale diventa bella, quasi magica. Eppure a capodanno scappo sempre. |Perché 40km quando ne basterebbero solo 3|.