DIETRO L'ANGOLO

Titolo: dimmi che mutande indossi ti dirò a che banca appartieni. Sottotitolo: la mia banca è indifferente.


Lunedì mi si presenta in negozio un ragazzo, all’incirca della mia età, un po’ maraglietto con tutti i jeans strappati e l’aria di chi con un mignolo potrebbe spaccare anche il mondo se solo volesse.”Sono la banca, devo cambiare il POS”Partendo dal fatto che presentarsi con il nome di ‘banca’ è un po’ generico. Non so, magari sarebbe stato più carino un ‘piacere sono Filippo sarei venuto a sostituire il POS’, seconda cosa prima di presentarti dandoti un importanza abbastanza grande, quando ti pieghi per staccare gli ottomila cavetti dietro la cassa, ti prego, TIRATI SU LE BRAGHE. Capisco voler far vedere le mutande, ma tu, dove cavolo le hai nascoste? Perché io non le ho viste. Il signor banca oltretutto attirava i clienti (perché si sa ‘quando la cassa non va tutti a reclamare scontrini’). E mentre una coppia di signori mi convinceva ad andare a Cesenatico a modi pubblicità a cura di regione EmiliaRomagna ‘Cesenatico un mare di sogni’ Mr.Banca se la rideva. E io riderei poco se mi trovassi in un negozio con il culo di fuori. ”signorina, è il suo fidanzato quello dietro la cassa?”E ancor prima di attaccare un bel NO in lettere cubitali in fronte, il maraglietto mi precede.”No, sono la banca” Eccolo e te pareva…