ciechi navigatori

frammenti


ESISTONO MENTI CHE SI INTERROGANO, che desiderano la verità del cuore, la cercano, si sforzano di risolvere i problemi generati dalla vita, cercano di penetrare l’essenza delle cose e dei fenomeni, e di penetrare in loro stesse. Se un uomo ragiona e pensa bene, non ha importanza quale cammino egli segua per risolvere questi problemi, deve inevitabilmente ritornare a se stesso, ed incominciare dalla soluzione del problema di che cosa egli stesso sia e di quale sia il suo posto nel mondo attorno a lui. Perché senza questa conoscenza egli non avrà un punto focale nella sua ricerca. Le parole di Socrate “Conosci te stesso” perdurano per tutti coloro che cercano la vera conoscenza ed il vero essere.ESISTONO MENTI CHE SI INTERROGANO, che desiderano la verità del cuore, la cercano, si sforzano di risolvere i problemi generati dalla vita, cercano di penetrare l’essenza delle cose e dei fenomeni, e di penetrare in loro stesse. Se un uomo ragiona e pensa bene, non ha importanza quale cammino egli segua per risolvere questi problemi, deve inevitabilmente ritornare a se stesso, ed incominciare dalla soluzione del problema di che cosa egli stesso sia e di quale sia il suo posto nel mondo attorno a lui. Perché senza questa conoscenza egli non avrà un punto focale nella sua ricerca. Le parole di Socrate “Conosci te stesso” perdurano per tutti coloro che cercano la vera conoscenza ed il vero essere.UNO DEI GRAVI ERRORI DELL’UOMO, di cui ci si deve ricordare, è la sua illusione riguardo al suoi Io.      L’uomo così come lo conosciamo, la “macchina-uomo,” l’uomo che non può “fare” e con cui ed attraverso cui tutto “accade” non può avere un Io permanente e singolo. Il suo Io cambia con la stessa rapidità dei suoi pensieri, sentimenti ed umori, ed egli commette un grave errore nel considerare se stesso sempre una sola stessa persona; in realtà, egli è sempre una persona differente, non quella che egli era un attimo fa.      L’uomo non ha un Io permanente ed immutabile. Ogni pensiero, ogni umore, ogni desiderio, ogni sensazione dice “Io.” Ed in ogni caso sembra si prenda per scontato che questo Io appartenga al Tutto, all’uomo intero, e che un pensiero, un desiderio o un’avversione siano espressi da questo Tutto. Nella realtà dei fatti, questa supposizione non ha alcun fondamento, Ogni pensiero e desiderio dell’uomo compare e vive in modo del tutto separato ed indipendente dal Tutto. Ed il tutto non si esprime mai, per la semplice ragione che esso esiste, di per sé, solo fisicamente in quanto cosa, ed in astratto quale concetto. L’uomo non ha un Io individuale. Vi sono, invece, centinaia di migliaia di piccoli Io separati, molto spesso interamente sconosciuti gli uni agli altri, che non vengono mai in contatto oppure, al contrario, ostili l’uno all’altro, reciprocamente esclusivi ed incompatibili. Ogni minuto, ogni istante, l’uomo dice o pensa, “Io.” E ad ogni istante “Io” è differente. Ora è un pensiero, ora è un desiderio, ora una sensazione, ora un altro pensiero, e via di seguito, senza fine. L’uomo è una pluralità. Il nome dell’uomo è legione.FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO SCONOSCIUTO