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appunti di viaggio


 Appunti di viaggio di Ladyronzanipassaggio al Monte Summano, tra mito e leggendaHo avuto occasione in questi giorni di far visita ad un caro amico di Arsiero, in provincia di Vicenza. Con lui siamo partiti una mattina presto alla volta del Summano, monte mitico di cui mi ero precedentemente informata e del quale il mio amico ha saputo darmi notizie e approfondimenti. In sunto: il monte Summano sorge accanto ad una pianura che ha ospitato antichi accampamenti romani (ne è un esempio la città di Schio, detta "Scledum" in età piu' antica.....gli abitanti della città si chiamano a tutt'oggi scledensi). Da quanto ho appurato il Summano è stato a lungo templio di riti pagani sin dal tempo dei romani, e sembra anche oltre. Il nome dovrebbe derivare da "Summus Manis", ovvero il sommo dei Mani. Per "Mani" si intendono una serie di divinità di cui per l'appunto questa dovrebbe essere la piu' alta ("il sommo dei Mani" sarebbe stato associato ad una divinità fortemente legata al mondo degli inferi). In diversi periodi nel monte sono stati effettuati scavi archeologici e trovate statuette romane, monete, incensi ed altri reperti. Per ovviare al problema legato al culto di forze demoniache (tra cui diversi problemi legati al fenomeno delle sette dagli anni 50 in avanti, oltre al ritrovamente di teschi ed altri oggetti di età piu moderna legati ai rituali delle sette stesse) la Chiesa ha ovviato al problema chiamando una delle città sottostanti al monte col nome di Santorso (dedicandola quindi ad un Santo e cercando di ripristinare una matrice cristiana). Sulla cima del Monte è stata posa una croce. Sin dai tempi piu' antichi il Monte veniva comunque considerato sacro e visitato da pellegrini di tutte le provenienze. A tutt'oggi esiste il sentiero dei Girolimini attraverso il quale i pellegrini salivano al monte. Tra le curiosità spicca una tradizione legata a questi pellegrini che solevano portare semi di piante e fiori dalle località dalle quali provenivano (semi che poi piantavano lungo il sentiero che portava al monte). A tutt'oggi, grazie a quegli antichi rituali, lungo questo percorso di ascesa esistono varietà di piante e fiori non ritrovabili in altre zone circostanti (esistono infatti diversi cartelli di flora protetta) e quindi di origine non autoctona. Ma cosa narra la leggenda di Sant'Orso? Vi faccio un breve sunto perché così tante sono le notizie curiose su questo monte e così tanto ho letto e sentito che il parlarne meriterebbe se non un libro un lungo e lungo approfondimento. Orso nacque in una famiglia agiata. Alla sua nascita un indovino predisse alla madre che Orso avrebbe ucciso il proprio padre una volta cresciuto. Spaventata e intimorita dall'oscura profezia la madre invia quindi il figlio all'estero......(qui le versioni sono differenti, alcuni lo vogliono in Spagna, alcuni in Francia alla corte di Carlo Magno....). Orso viene comunque accolto in una corte e trattato con riguardo visto il suo carattere deciso e risoluto. Orso riceve le simpatie di corte e riceve in sposa un'importante damigella dalla quale ha poi anche un bambino. Dopo molti anni il padre, ritenendo ormai vana la profezia e rassicurato che Orso sta bene e si è costruito una vita decide di andargli a fare visita al Castello e si reca quindi all'estero anche lui. Una volta arrivato al castello non trova però Orso che è a caccia. La moglie di Orso lo accoglie e lo invita (non proprio saggiamente) a dormire nella camera da letto di Orso per riposarsi dal viaggio e fargli così una sorpresa. Una volta arrivato a casa Orso trova però la moglie che dorme vicino a quest'uomo nella sua camera da letto (non riconosce infatti il padre che non vedeva da anni). Ammazza quindi la moglie e il padre e poi anche il loro bambino. Arrivato il servo che lo avvisa di ciò che ha fatto, Orso va in crisi e tenta il suicidio non appena si rende conto del misfatto. Il servo glielo impedisce. Orso parte in pellegrinaggio a piedi fino a Roma per andare a chiedere perdono dal Papa. Il Papa ordina a Orso di vendere tutti i suoi beni, di partire a piedi senza mai staccare gli occhi da terra e senza mai parlare con nessuno fino a che non fosse arrivato al Monte Summano. Fatto questo sarebbe stato assolto. Orso parte a piedi con un bastone e vaga per anni e anni in silenzio e solitudine senza mai staccare gli occhi da terra, mangiando e nutrendosi di insetti, bacche ed elemosina. Infine, giunto alla vecchiaia, sente due contadini che parlano del Monte Summano (riferiscono un vecchio proverbio che dice "quando il Summan gà el capeo, ancò xe brutto e doman xe beo"....che vuol dire "quando il Summano ha il cappello, inteso come una coltre di nebbia sulla cima, oggi è brutto e domani sarà bel tempo"). Qui Orso scopre di essere alle pendici del Monte Summano, al quale si avvicina ma che non sale, e muore sereno. La leggenda racconta che dal bastone di Sant'Orso, in simbolo di rinascita, spunta infine una gemma.Questo Monte che sovrasta come un grosso padre la pianura mi ha impressionata. Pendii irti e ricchi di fiori e piante da un lato e boschi fitti e bui dall'altro, mi han ricordato i diversi lati che coesistono in tutti noi e in ogni cosa, le energie che unite trovano equilibrio. Mi scuso sin da ora se nel post ho messo qualche imperfezione sulla storia, se ho scritto male il dialetto vicentino che poco conosco, ma così tanti sono i dati e le cose che ho imparato su questo Monte....sarei felice se qualcuno potesse darmi ulteriori informazioni.....nel frattempo se qualcuno volesse saperne altre da me di quelle di cui già sono in possesso basta che mi scriva.....fare un post piu' lungo mi sembrerebbe oltretutto tedioso e pesante!a presto vostra LadyRonzani