Nel buio...

4 - CATENE ALIMENTARI


Che cosa hai mangiato ieri? Forse pane, un’insalata mista e frutta. Oppure una bistecca o del pesce. Un biologo nel primo caso ti direbbe che sei un erbivoro, e nel secondo caso che sei un carnivoro. Nello studio degli esseri viventi, sapere “chi mangia che cosa” è importante per capire che tutti gli esseri viventi sono collegati fra loro e dipendono gli uni dagli altri.  CHE COS’È UNA CATENA ALIMENTARE?Gli esseri viventi sono collegati fra loro perché, tra loro, c’è chi mangia e chi viene mangiato. Tutti sono dunque collegati come anelli di una catena. Per questo motivo, si dice che nell’ambiente esistono catene alimentari. Una gazzella pascola in una pianura africana. Improvvisamente, un leopardo le piomba addosso, la uccide e inizia il suo banchetto. Questa è una catena alimentare semplice con 3 passaggi: dall’erba alla gazzella al leopardo.  Ma che cosa ottiene ciascun essere vivente da questa catena? La gazzella bruca l’erba per ottenere sostanze nutritive per la crescita e per mantenere il corpo in salute, ed energia per alimentare i muscoli e i processi vitali. Il leopardo mangia la gazzella per lo stesso motivo, per ottenere sostanze nutritive ed energia. Si può così dire che le sostanze nutritive e l’energia passano lungo una catena alimentare da un organismo al successivo.LE PIANTE E GLI ANIMALIIl primo “anello” di tutte le catene alimentari è la luce del Sole, che fornisce l’energia alle piante. Le piante sfruttano questa energia attraverso il processo della fotosintesi e producono sostanze nutritive: perciò le piante sono dette organismi produttori. Il passaggio successivo di una catena alimentare è un animale mangiatore di piante, cioè erbivoro. L’animale che si nutre di piante è definito un consumatore primario. I passaggi successivi coinvolgono i carnivori, cioè gli animali che mangiano altri animali, ovvero i consumatori secondari. QUANTO SONO LUNGHE LE CATENE ALIMENTARI?Le catene alimentari includono piante e animali di ogni tipo e dimensione, e possono avere numerosi passaggi. Ad esempio, alcuni semi vengono mangiati da un topo, che è catturato da una donnola. La donnola viene poi uccisa e mangiata da un falco. Questa è una catena a 4 passaggi.Le catene alimentari più lunghe si verificano in mare e possono avere 6 o 7 passaggi. Le alghe microscopiche, che galleggiano nelle acque come plancton, sono il nutrimento di diversi minuscoli animali. Questi animali sono poi mangiati da piccoli pesci, che a loro volta vengono mangiati da pesci leggermente più grandi, e così via. PERDITE DI ENERGIAA ogni passaggio, però, avviene una perdita di energia. Come mai? Quando un animale si nutre di un altro animale, immagazzina nel suo corpo una certa quantità di energia; questa energia si trasmetterà al passaggio successivo, quando l’animale viene ucciso e mangiato. Però, l’animale ucciso aveva già utilizzato una certa quantità dell’energia immagazzinata per alimentare i suoi muscoli e i processi vitali. Per questo motivo, l’energia già consumata non può essere trasmessa al passaggio successivo. Così, la quantità di energia diminuisce gradualmente lungo la catena. Si può raffigurare graficamente una catena alimentare utilizzando una piramide. Le piante (produttori) sono poste alla base. Nello strato superiore ci sono gli erbivori (consumatori primari), poi i carnivori (consumatori secondari). Al vertice della piramide si trovano i superpredatori. I decompositori sono in genere raffigurati sotto o a fianco della piramide principale.LE CATENE ALIMENTARI HANNO UNA FINE? L’ultimo passaggio di molte catene alimentari prevede un superpredatore: un grosso animale, abile e feroce cacciatore. Ne sono esempi i falchi e le aquile nell’aria, i leopardi e le tigri sulla terra, gli squali e le orche in mare. I superpredatori predano altre creature ma non vengono cacciati. Comunque, i superpredatori non vivono per sempre! E quando muoiono, anch’essi vengono mangiati. Vi sono organismi chiamati decompositori, che si nutrono dei resti in decomposizione. Fra di essi ci sono microrganismi come i batteri, e poi muffe e altri funghi, larve, vermi, insetti. A loro volta, questi organismi costituiscono cibo per altri animali. Così, la catena può ricominciare.  LE RETI ALIMENTARILe catene alimentari possono intrecciarsi fra di loro, e trasformarsi così in una rete alimentare. Prova a immaginare: un uccello si nutre di alimenti diversi, ad esempio semi e frutti, un bruco (che ha appena mangiato una foglia), una libellula (che ha banchettato con afidi) e qualche larva (che si è nutrita di carne in putrefazione). In questo modo, l’uccello ha mangiato molti alimenti diversi e si è comportato sia da erbivoro che da carnivoro. Per questo l’uccello viene definito onnivoro, cioè un animale che mangia di tutto. Lo stesso tipo di bruchi può essere il cibo anche di un altro animale, come un piccolo mammifero: perciò, le cose si complicano e la catena alimentare dell’uccello e del mammifero si intreccianoIMPORTANZA DELLE CATENE ALIMENTARISe un essere vivente diventa molto raro, allora sapere che cosa mangia, o chi lo mangia, potrebbe aiutare a evitarne l’estinzione o comunque a capire certi problemi che si osservano nell’ambiente. Una catena alimentare è così perfettamente “studiata” dalla natura che se succede qualcosa a livello di un anello della catena, può succedere qualcosa di impensato a livello di un altro anello della catena. Ad esempio, se gli insetti di cui si nutrono le rondini vengono distrutti perché danneggiano le coltivazioni, anche le rondini non trovando più il loro cibo spariscono, o sono costrette a cercare cibo altrove. Se viene distrutta una foresta di eucalipto per fare posto a una strada, si renderà impossibile sopravvivenza del koala che si nutre solo di quelle piante. Inoltre, le reti alimentari costituiscono un elemento importante degli studi sull’equilibrio naturale, all’interno di una disciplina chiamata ecologia. Essa studia come gli esseri viventi possano stare insieme, come in un gigantesco puzzle, e come le attività dell’uomo influenzino e a volte danneggino il mondo naturale. L’uomo fa parte delle catene e delle reti alimentari, proprio come tutte le altre creature viventi. La maggior parte degli esseri umani è onnivora, cioè mangia una grande varietà di piante e di prodotti animali. Studiare le catene alimentari delle quali l’uomo fa parte può aiutare gli agricoltori a migliorare le colture e ad allevare altri animali.PROSSIMO 5- CONSERVAZIONE