Nel buio...

7 - FONTI DI ENERGIA NON RINNOVABILI


Le automobili, come sai, si fermano se non hanno più carburante! Per funzionare, infatti, esse devono bruciare benzina o gasolio. Questo processo è chiamato combustione e avviene se è presente ossigeno: dalla combustione si libera energia che usiamo per fare muovere le nostre automobili.  Anche il riscaldamento della nostra casa si basa su un processo di combustione: la caldaia solitamente funziona a gas naturale e produce l’energia per scaldare l’acqua contenuta nei termosifoni. Attraverso la combustione soprattutto di carbone, le centrali termiche ottengono l’energia che serve per produrre la corrente elettrica. CHE COSA SONO LE ENERGIE NON RINNOVABILI?Il gas naturale, il carbone e il petrolio sono chiamati combustibili fossili. “Combustibili” significa che possono bruciare in una reazione di combustione e, come abbiamo detto prima, sprigionare energia; “fossili” significa che derivano dalla lentissima trasformazione di sostanze organiche, avvenuta nell’arco di centinaia di milioni di anni, in zone profonde della crosta terrestre. Una volta usate, queste sostanze si esauriscono, cioè “non si rinnovano”; perciò chiamiamo energie non rinnovabili quelle che si ricavano dai combustibili fossili. Proprio perché queste energie non sono rinnovabili, l’uomo deve continuamente procurarsi sempre nuovi quantitativi di combustibili fossili da bruciare, per soddisfare l’immensa necessità di energia che le sue attività richiedono. Per questo scava pozzi petroliferi e apre miniere di carbone. Ma, come puoi capire, i giacimenti, anche se enormi, sono destinati a impoverirsi sempre di più, e un giorno potrebbero esaurirsi. IL CARBONEIl carbone, utilizzato nelle centrali termiche e in alcuni sistemi di riscaldamento domestici, genera circa il 20% dell’energia elettrica mondiale. Il carbone è un combustibile fossile solido, la cui formazione è avvenuta attraverso un processo di fossilizzazione e carbonizzazione di antichissime piante – alberi, felci e muschi – che crescevano nelle paludi o lungo le coste milioni di anni fa. Le piante, morendo, cadevano sul terreno e si accumulavano, coperte dall’acqua e dal fango; cominciavano a decomporsi e a trasformarsi in nuove sostanze chimiche, sprofondando nel sottosuolo. Questo processo si è ripetuto innumerevoli volte nell’arco di un tempo lunghissimo e ha portato alla formazione di carbone attraverso tappe intermedie: prima si formava un materiale detto torba, poi la lignite, e infine l’antracite, cioè il tipo di carbone che ha il più elevato potere energetico. Certe sostanze che si originano dalla combustione del carbone possono avere effetti nocivi sull’ambiente e inquinarlo. Quando il carbone brucia, si sprigiona, tra i prodotti della reazione, il biossido di carbonio o anidride carbonica. Molti scienziati sostengono che a causa del vasto uso di carbone e altri combustibili fossili (come il petrolio), la quantità di biossido di carbonio immessa nell’atmosfera terrestre potrebbe aumentare sino al punto di provocare cambiamenti nel clima della Terra. IL PETROLIO E IL GAS NATURALEIl petrolio si è formato sotto la superficie della Terra a partire da piante e organismi che vivevano nei mari molti milioni di anni fa. Quando morivano, questi organismi si depositavano sul fondale, mescolandosi alla sabbia: così si formò un fango ricco di composti organici. Man mano che nuovi strati di sabbia e detriti si andavano accumulando sul fango organico, questo si scaldava e si trasformava chimicamente in petrolio e gas naturale.  A volte, il petrolio e il gas naturale rimanevano intrappolati tra strati di roccia impermeabile o strati salini. Si è formato in questo modo un deposito che solitamente è diviso in tre strati: il gas naturale (che essendo il meno denso, tende a galleggiare sugli altri due e perciò occupa lo strato superiore), il petrolio (che occupa lo strato intermedio) e l’acqua (che essendo più densa, sprofonda e va a occupare lo strato inferiore). Dato che non hanno spazio per espandersi, il gas e il petrolio sono sottoposti a una forte pressione, e quando il deposito viene perforato tendono a sgorgare in forma violenta. Oltre alla benzina e al gasolio, dal petrolio si ricava, nelle raffinerie, una grande quantità di sostanze con le quali si fabbricano molti articoli, come le ruote delle automobili, alcuni detersivi, i fertilizzanti e anche la plastica. PROSSIMO 8- FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI