Nel buio...

OMERO


Molti di noi hanno sentito parlare dei mostruosi ciclopi, delle perfide sirene e del cavallo di legno di cui i greci si servirono per vincere la guerra di Troia. Questi e altri miti ci sono stati tramandati dalle opere di un antico poeta greco conosciuto con il nome di Omero. UN UOMO MISTERIOSOChi era Omero? Ancora oggi non lo sappiamo con certezza.Secondo la tradizione, Omero fu un aedo, ovvero un poeta che inventava lunghi poemi e poi li recitava a voce, forse accompagnandosi con il suono di una cetra. Si dice che sia vissuto nell’VIII secolo a.C., circa 2.700 anni fa, e che fosse originario di Chio, un’isola greca vicina all’odierna Turchia. Le leggende raccontano che era cieco e che trascorse la maggior parte della sua vita come un povero mendicante, vagando di paese in paese.Omero è famoso soprattutto per i due poemi intitolati Iliade e Odissea. Entrambi narrano della guerra di Troia e degli eroi che la combatterono. OMERO FU IN REALTÀ DUE PERSONE DIVERSE?Ma l’Iliade e l’Odissea furono composte da un’unica persona? E furono davvero opera di Omero? Ancora oggi gli esperti non sanno rispondere a questa domanda e addirittura non sanno se Omero sia veramente esistito. I due poemi presentano stili differenti e quindi, secondo alcuni studiosi, devono essere stati scritti da due diversi poeti. Secondo altri, invece, i poemi sono stati in realtà costruiti unendo tra loro una grande quantità di poemi e canti diversi e originariamente indipendenti. Omero sarebbe dunque solo un personaggio mitico: egli riunirebbe in sé molti aedi sconosciuti, che si tramandarono oralmente questi canti. LA PROVA DEL TEMPOChiunque sia stato Omero, l’Iliade e l’Odissea sono ancora adesso tra i più grandi poemi di tutti i tempi. Gli antichi greci hanno dedicato alla guerra di Troia altri poemi e tragedie, sempre servendosi delle opere di Omero come riferimento. Gli scrittori dei secoli successivi hanno prodotto un numero incalcolabile di traduzioni e hanno narrato nuovamente le storie di Omero in canzoni, romanzi, opere, balletti, fiabe, film e persino giochi per computer. Queste vicende hanno influenzato anche il nostro modo di parlare. Pensa, ad esempio, alla parola “odissea”, che viene usata abitualmente per indicare un viaggio lungo e faticoso. Prossimo: “ FRANCESCO PETRARCA “