Nel buio...

PIAZZA DELLA FRUTTA


La sempre indaffarata piazza, sul lato nord del Palazzo della Ragione, dove scambi e incontri trovano un'impareggiabile cornice. Una volta era chiamata del "Peronio", perché si vendevano vicino ad una colonna, zoccoli e stivaletti detti in latino "perones". Questa colonna romanica, tuttora visibile all'imbocco di via Breda, è sormontata da un capitello ai cui angoli sono raffigurati una zucca, una palma, un melocotogno, un albero di pere. Sopra il capitello c'è un parallelepipedo in pietra d'Istria, nel quale è raffigurato lo stemma della città di Padova, cioè uno scudo con croce e San Prosdocimo, primo vescovo della città. Nella piazza, il giorno del "zobia masa", cioè il primo giovedì di maggio, la Fraglia degli "strazzaroli", rigattieri e commercianti di roba usata, dava spettacolo con l'albero della cuccagna. Il premio consisteva in una borsa e dei guanti, per questo era chiamata "Festa della Borsa". Una borsa marmorea è scolpita a ricordo, sul palazzo in via Marsilio da Padova, angolo via Gorizia.Il Salone, Chiamato popolarmente "Il Salone", il Palazzo della Ragione è in effetti uno dei più grandi ambienti coperti d'Italia che non ha uguali nell'architettura civile italiana. La grandissima sala del piano superiore, all'epoca la più grande sala pensile (cioè sollevata da terra) del mondo costituiva un vero miracolo di ardimento architettonico e di solidità. Ricco di una semplice e severa nobiltà e di una popolana grandezza, il Palazzo della Ragione sorse al centro di un articolato complesso di edifici comunali tra i quali il Palazzo degli Anziani e l'antico Palazzo del Consiglio, ancora in parte esistenti, che si vennero edificando a partire dalla fine del XII secolo, e sorse al centro di un sistema di piazze, le attuali Piazza delle Erbe.