Nel buio...

PIAZZA DELLE ERBE


A sud del Palazzo della Ragione, da sempre sede dei mercati e delle feste popolari, anticamente era detta "Della Biada" e poi "Del Vino" per i mercati che vi si facevano. Si vendevano anche ferro lavorato, verdure, frumento, legumi e crusche. Era considerata un centro di vendita di merci poco pregiate e sotto i portici del Salone si esponevano stuoie e cerchioni per i mastelli da bucato e per le botti. Le scale da cui si accedeva al Palazzo della Ragione venivano chiamate la "Scala dei ferri lavorati", l'unica tuttora accessibile, e la "Scala del vino", dal nome dei prodotti principalmente venduti in questa piazza. Qui era l'arrivo della Corsa del Palio che partiva dalla Volta Barozzo. Come premio al vincitore veniva dato un drappo di seta o palio (da cui il nome), un'oca al secondo e al terzo una civetta. Dalla balconata del Palazzo della Ragione, dal 1838 venivano sorteggiati i numeri del Lotto. Questo gioco era stato istituito dalla Repubblica Veneta nel 1734. Nell'estrazione del 1° gennaio le monache del Monastero annesso alla Chiesa di S. Pietro, che in seguito venne soppresso, fecero una grossa vincita e dovettero mandare a prelevare i denari con una carriola.Oggi in Piazza delle Erbe possiamo ammirare gli edifici comunali alla nostra sinistra: il cinquecentesco Palazzo del Podestà e l'aggiunta novecentesca dove è raffigurata, tra il resto, una pianta marmorea di Padova con l'indicazione delle 912 bombe cadute durante la Prima Guerra Mondiale. Percorriamo la piazza lungo il fianco del Salone e notiamo la grande meridiana della facciata sud; davanti a noi vediamo il Palazzo delle Debite, dal nome del precedente palazzo adibito a prigione a cui vi si accedeva direttamente dal Palazzo della Ragione per un cavalcavia cinquecentesco demolito, insieme alle prigioni, nel 1872. L'edificio attuale, con ampio porticato a nove arcate, è dell'architetto Camillo Boito (1873).