Giovanni Boldini, nasce ottavo di tredici figli, da Antonio, nativo di
Spoleto, e Benvenuta Caleffi. Pittore di matrice purista, allievo di
Tommaso Minardi (
1787 -
1871), e restauratore. Si dice che, dotato di notevole tecnica, eseguisse buone copie di opere di
Raffaello e di vedutisti veneziani. Dal padre, Zanin riceve, giovanissimo, i primi insegnamenti di disegno. A
Ferrara frequenta dal
1858 i corsi di pittura di
Girolamo Domenichini (
1813 –
1891), che col padre Gaetano fu autore degli affreschi accademici nel locale Teatro, e di
Giovanni Pagliarini (
1809 Nel
1862 si iscrive all'
Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di
Stefano Ussi (
1822 -
1901) e del cavalier
Enrico Pollastrini (
1817 -
1876). Frequenta il noto ritrovo degli artisti fiorentini, il
Caffè Michelangelo.Nel 1866 va a
Napoli col Banti, che ritrae più volte. Nel
1867 compie un viaggio in
Francia con i Falconer: a
Montecarlo dipinge il Generale spagnolo - "una delle cose migliori della mia gioventù"A
Parigi visita l'Esposizione Universale e conosce
Edgar Degas,
Alfred Sisley e
Édouard Manet.Si stabilisce a
Londra nel
1870, invitato da William Cornwallis - West, conosciuto a Firenze, che gli mette a disposizione uno studio nel centro della città, frequentato dall'alta società ma alla fine dell'anno è nuovamente a Firenze. Con l'inizio della guerra, nel
1914 si trasferisce a Nizza con la nuova modella Lina fino al
1918; l'anno dopo è insignito dal governo francese della Legione d'onore. Ormai malato, la vista indebolita, nel
1926 conosce la giovane giornalista Emilia Cardona, che sposa il
29 ottobre 1929. Muore a Parigi l'11 gennaio 1931; la sua salma è tumulata accanto ai genitori nel cimitero della
Certosa di Ferrara.