Gustave Caillebotte nacque a Parigi il 19 agosto 1848 da una ricca famiglia di industriali tessili.Inizialmente seguì gli studi giuridici, diplomandosi nel
1870, ma l'amore per la pittura lo portò ad iscriversi all'
École des Beaux-Arts, dopo aver brillantemente superato il concorso di ammissione nel
1873. Alla morte del padre, nel
1874, ereditò un notevole patrimonio che gli permise di dedicarsi a tempo pieno alla pittura.In questo periodo conobbe
Edgar Degas e
Claude Monet, che lo presentarono agli altri
impressionisti; nel
1876, su invito di
Pierre-Auguste Renoir, partecipò alla seconda mostra degli impressionisti. Il realismo dei soggetti trattati, soprattutto paesaggi urbani e rurali e scene di vita operaia, unito al senso vivo del colore e della luce tipico dell'impressionismo, sarà una costante di tutta la sua produzione artistica.Caillebotte è ricordato non solo come artista, ma anche come mecenate: la sua ricchezza personale gli permise infatti di acquistare opere di impressionisti e di finanziarne la terza esposizione, nel
1877. Come finanziatore e organizzatore partecipò anche alle edizioni del
1879,
1880,
1882 e alla trasferta a
New York nel
1885.Dopo il
1882 tentò inutilmente di tenere unito il gruppo impressionista, allora diviso da profonde lacerazioni e gelosie, ma, visti vani i suoi sforzi e deluso dal comportamento di alcuni, decise di abbandonare momentaneamente la pittura per dedicarsi alla navigazione da diporto e al giardinaggio. A questo scopo si stabilì a
Gennevilliers, di fronte ad
Argenteuil, dove acquistò una casa in riva alla
Senna; tuttavia, nella calma della campagna francese, il suo amore per la pittura rinacque. Nel
1888 partecipò al Salon des XX di
Bruxelles, recependo in parte le nuove tendenze neoimpressioniste.Caillebotte morì a
Gennevilliers dopo una breve malattia, il 21 febbraio 1894, a soli 46 anni.Nel testamento donò la sua intera collezione, sessantacinque dipinti suoi e dei più grandi impressionisti, alla stato francese, a condizione che fossero esposti prima al
Palazzo del Luxembourg di
Parigi, il museo d'arte moderna di allora, e poi al
Louvre.Il fratello Martial e
Pierre-Auguste Renoir, esecutori testamentari, riuscirono in parte a superare l'opposizione dei pittori ufficiali dell'Accademia, che ottusamente pretesero di sceglierne alcuni e di scartarne altri: alla fine ne vennero accettati solo trentotto.Prossimo: Canaletto