il blog di ANZAN

Melissa P., calerei un velo pietoso...


Alla fine vedo che nel bene (poco) e nel male (molto), Melissa P. da adito a spunti di discussione.Lascio da parte il mio personale giudizio sulla sua “opera” letteraria, scadente come storia, povera di contenuti e stilisticamente più che mediocre, e sul film, operazione di cassetta in cui Francesca Neri (in veste di produttrice) ha guardato lontano, ben consapevole del polverone e degli incassi che le pruderie di un’inquieta 14enne avrebbero suscitato.Debbo dire che l’interpretazione fatta della chat è semplicemente funzionale ed adattata al contesto squallido rappresentato, e non poteva essere che altrimenti vista in quell’ottica.Ma come Melissa falsa la realtà di un’adolescente, fornendo quella relativa ad una ragazzina dissoluta e con evidenti problemi della sfera sessuale, così tutto il mondo reale viene visto in quella prospettiva… non esistono le VERE amicizie, non esistono i VERI rapporti interpersonali, non esistono i VERI  sentimenti…Ma la vita è quello? No di certo, e non lo è neanche la chat!Certo è un mondo da prendere con le molle, qui si ci trasforma tutti in essenze virtuali che viaggiano sull’onda dei bit entrando in un monitor protetti dall’anonimato.Melissa ne ha fatto un bacino di pesca ad esclusivo  uso sessual-consumistico.Io da Amministratore di Bluebar posso affermare che in anni di frequentazione prima e di collaborazione poi, ho trovato qui spesso persone e non solo nick! Persone che come tali riuscivano a dare affetto e con le quali poter intraprendere ottimi rapporti umani all’insegna del rispetto reciproco e della comprensione.Io grazie alla chat ho avviato molti rapporti epistolari, ed anche se non posso conoscere ancora di persona molti dei miei interlocutori, con i quali peraltro mi sento telefonicamente, posso dire che rispetto chiama rispetto… SEMPRE.Melissa raschia probabilmente il fondo del barile della sua insipienza umana (ma soprattutto di scrittrice…), ammantandola dell’aura di una irrefrenabile perversa pulsione sessuale che restituisce solo quello che il suo personaggio rappresenta, cioè il nulla…Come ammetto nella presentazione del mio romanzo (prossimamente in libreria), grazie alla chat io ho conosciuto una ragazza che mi ha fornito spunti senza i quali la protagonista femminile non avrebbe avuto una caratterizzazione così profonda ed intensa. Grazie ancora alla chat ho ritrovato il piacere di scrivere… si di scrivere! Perché diciamocelo una volta per tutte, oggi nell’era della multimedialità e delle grandi comunicazioni visive, chi scrive ancora? Chi usa ancora questo mezzo quasi preistorico per comunicare?Noi chatters… romantici ultimi eredi e continuatori della comunicazione non verbale.Scripta manent… e purtroppo per noi Melissa ha scritto.Ai posteri l’ardua sentenza ANZAN