il blog di ANZAN

il romanzo di Anzan (parte quarta)


…Intanto qualcuno aveva incominciato a leggere il mio manoscritto e con grande sorpresa apprendevo che la storia piaceva.Da più parti venivo incentivato a provare la strada della pubblicazione, così armatomi di pazienza certosina iniziai la faticosa selezione degli eventuali possibili editori.Taglia qui, taglia lì ne selezionai una cinquantina ai quali decisi di non inviare il manoscritto, bensì una lettera nella quale accennavo allo stato degli autori inediti in Italia.Eccovi la lettera:                                                                         C.A. direttore editorialeOggetto: invio copia di un manoscritto. Gentile direttore editoriale, intenderei sottoporre all’attenzione della Vs. casa editrice il testo della prima stesura di un mio breve romanzo. Ben sapendo quanto gli invii spontanei rappresentino un po’ “la bestia nera” di ogni editore, ho ritenuto più corretto non abusare del tempo e della pazienza di chi dovrà eventualmente leggerlo.Di sicuro, chi si dedica alla stesura di uno scritto, ha anche il dovere di provare a rendere fruibile a tutti quanto prodotto con dedizione e sacrificio. Spesso, chi colpito  dal virus della scrittura, non lo fa solo per hobby, ma è una persona che si impegna in quello che crea e si dedica anima e corpo a questo intento. Soventemente, bisogna riconoscere, come la maggior parte delle opere scritte da aspiranti o novelli sedicenti autori mantengano un livello scadente, rappresentando un inutile florilegio di pattume e siano per questo giustamente ignorate dalle case editrici, contrariamente a quanto purtroppo semplici motivi di “cassetta” promuovano talvolta pessimi lavori di comici, giornalisti e/o mediocri stipendiati scrittori.Converrà con me nell’affermare che si va diffondendo sempre più una forma di letteratura parallela autoprodotta, un mondo sotterraneo che genera, non di rado, interessanti forme scritte di cultura, originali e figlie del nostro tempo ma poco conosciute dal grande pubblico, spesso ignorate perché amputate da scelte editoriali poco coraggiose. La segreta speranza di un editore credo sia quella di trovare qualche talento in mezzo al mare magnum di proposte pervenute.   Ma come rendere possibile questa eventualità, senza l’ardire di un autore nel sottoporsi all’attenzione degli addetti ai lavori? Io non ho certo la presunzione di propormi quale artefice del libro dell’anno, so di non averne i numeri, ma quanto scritto mi piace! Vorrei solo avere la possibilità di essere preso in considerazione e sentirmi giudicato da chi ne sa più di me, dopo aver letto con attenzione il mio racconto.Sarò felice a quel punto di sentirmi dire, magari con tatto, che quanto da me prodotto non vale nulla e non sarebbe neanche pensabile regalarlo per le riffe di beneficenza parrocchiali… sebbene oggi auspicherei un: “ti pubblico perché anche se devi ancora crescere penso che tu abbia qualche possibilità!”Se ritiene opportuno che le invii una copia del mio scritto può farmene richiesta a mezzo lettera, telefono o e-mail.Troverà nelle successive pagine notizie sull’autore e sull’opera esplicitate in una sinossi della stessa e nella premessa al romanzo, ed infine i miei recapiti.La ringrazio per il tempo dedicatomi e la sua attenzione nel leggermi.Nel giro di un mese ho ricevuto una ventina di richieste di lettura del mio manoscritto.Inviate le copie, con mia grande sorpresa, dopo circa due mesi, ho cominciato a ricevere le prime proposte di contratto editoriale.Analizzate le prime due, nelle quali mi venivano chiesti a vario titolo contributi di pubblicazione, le rifiutai non reputandole consone.La terza di una giovane casa editrice mi sembrò invece accettabile e ridiscusse alcune condizioni, la accettai firmando il contratto.Il libro è attualmente in stampa ed uscirà a breve…Continuate a seguire il mio blog e ne saprete di più…