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Amore senza tempo


Era un giorno umido ma poco freddo. Le giornate con quel cielo grigio sembravano tutte uguali come le azioni quotidiane di Me: lavoro, famiglia, impegni cadenzati da orari rigidi poco tempo per se stessa e il pensiero sempre rivolto alle numerose incombenze da sbrigare. In fretta dopo il lavoro: la spesa, la preparazione di un pasto veloce, la banca, la posta, le pulizie domestiche ed altri piccoli impegni. Ma io non ne volevo più sapere! Spesso si era detta che dopo quelle giornate passate in ospedale, anzi quei mesi trascorsi a preoccuparsi della madre anziana spesso malata, il pronto soccorso, i ricoveri sempre più frequenti, la mia vita già poco interessante era divenuta insostenibile per le responsabilità e gli imprevisti. Volevo cambiare e quella porta attirò la mia attenzione un giorno che percorreva una strada che conoscevo già. Entrò con passo silenzioso, vide qualcuno sbucare da un piccolo spogliatoio che dava sull'ingresso della scuola di danza. Era un insegnante vestito sportivamente: pantaloni arancioni, maglione a righe verdi blu arancioni. Le accennò un rapido saluto e io dissi che le sarebbe piaciuto frequentare un corso di danza contemporanea, dopo tanti anni non le sembrava possibile, ma forse si poteva? Lui ascoltò e la invitò ad entrare nella sala studio. Comincia così una storia di faticose lezioni, difficili da comprendere nelle articolate sequenze dove a ritmi veloci si assommano movimenti mai provati. Eppure io mi impegnai a lottare per riuscire. Entra in me un desiderio forte: vuole concedersi di più, comincia ad avvertire antiche sensazioni, riprende possesso del suo corpo. Ed è così che una mattina bussa di nuovo a quella porta e vetri chiusa a chave dall'interno: una figura maschile, pantaloncini e calzettoni di lana grigia le apre: è sempre lui; è meravigliato e la guarda curioso. Con tensione impacciata io dico: "Posso fare la sbarra con te?" Lui risponde semplicemente sì. Ed iniziano così le più emozionanti mattinate degli ultimi venti anni. Quel corpo agile, scattante, quello sguardo incupito, la coinvolgono lentamente. Le posizioni, nei momenti di riscaldamento, la attraggono; come è possibile fare una tale spaccata? In un uomo non l'aveva mai vista e poi i piedi : piccole frecce che scattano quasi prive di comando.Comincia a parlare con lui, é scoraggiato e io sento che qualcosa sta nascendo. Un interesse mai provato per un uomo, forse bisogna tornare indietro di molti anni, al padre di suo figlio. Ma quella era stata una passione repentina, poco tempo per pensare. Ora invece in me serpeggia una domanda, ma lui chi è? Cosa pensa? "Come sei capitato in questo piccolo paese? In questo buco profondo?" "è stato l'amore". Ed è qui da più di sette anni, abita in un paesino isolato in compagnia di due conigli. Io mi  chiedo, da donna ormai coinvolta, ma una lei c'è'? "Forse, ogni tanto"risponde lui. "Ma tu sei veramente bravo:un creativo che qui è sprecato". "Ormai per gli infortuni che ho avuto non posso aspirare ad altro: resta l'insegnamento". Durante le lezioni io sono spesso sola con lui: comincia a guardarlo con occhi diversi: nota le magliette colorate, le gambe tornite, il busto diritto ed orgoglioso. Ed arriva a distinguere piccoli vezzi, abitudini: durante gli esercizi dondola lievemente la nuca, aggiusta le anche come non si dovrebbe fare. Ma per me ormai la grande onda si è alzata e corre veloce verso la costa. Lo sogno, lo immagino, lo sfioro con lo sguardo; vorrei stringere le sue mani, appoggiare la testa sulle sue ginocchia e scorrere le guance su quelle cosce meravigliose... e forse amarlo. Mi ricordo che una volta sapevo baciare ma ora non oso neppure immaginarlo:è troppo per me. Non voglio abbandonarmi ad una simile speranzA... un amore ora... e con lui. Sarebbe troppo eppure sarebbe tutto!