L'Appunto

Ieri ho pianto


Stamattina il Manifesto non esce. Mi sono quindi diretto in stazione senza passare dall'edicolante. Ho quindi preso uno di quei giornaletti che regalano fuori dalla stazione, pensando, magari, di trovare un articoletto interessante, su Gaza forse, piuttosto che sulla serata di ieri. Macchè! Niente nozizie. La più importante: il pareggio del Milan, i prezzi che si alzano per via del gas e la sfida del lunedì sera, tra il Grande Fratello e X factor, da cui dipendono le sorti dell'umanità. Questa è l'informazione all'Italiana. E non solo i giornaletti gratuiti scrivono queste, scusate per il termine, minchiate. Nessuno dà la giusta importanza ad un conflitto che stà dilaniando centinaia di perone, donne e bambini. E come ieri sera, stamattina ho pianto. L'unica differenza è che ieri le lacrime erano di commozioni, mentre guardavo, a cuore aperto, uno dei più belli spettacoli che la televisione italiana abbia mai visto. Seguire con gli occhi e con il cuore le parole composte a poesia di un genio, anzi, forse preferirebbe che venisse chiamato per quello che è, un uomo, come lo era ed è Fabrizio de Andrè non può che commuoverti. Musica, parole, pensieri ed emozioni. Mescola il tutto e condiscilo con un pò di pacifismo, amor proprio, razionalità, inventiva e, soprattutto, tanta pietà. Poi aggiungi un duetto finale con il figlio del cantautore, che ricorda tanto suo padre ed un tributo, di quelli che fanno le naivi ai suoi marinai, quando li salutano, perchè sanno che non ritorneranno più ma che sono per sempre nel cuore. Infine, metti come firma solo un nome, perchè è da quello che nasce il tutto: Fabrizio de Andrè. Ora, prova a dirmi se anche tu non piangi...