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MANIFESTAZIONE DEL 24/04/2008


Reato di agricoltura? 
Corte di Cassazione: è reato la coltivazione domestica di cannabisRoma, 24 aprile 2008La Cassazione "ha mantenuto una giurisprudenza molto negativa". Così Rita Bernardini, leader di Radicali italiani e neo eletta alla Camera nella fila del Pd, commenta la pronuncia della Suprema Corte secondo cui la coltivazione domestica di piante di cannabis è sempre reato."La nostra risposta di Radicali, non da soli speriamo - aggiunge Bernardini - la daremo nei prossimi giorni a Chianciano con l'Assemblea dei Mille lanciando l'iniziativa di una forte associazione antiproibizionista che continui a praticare l'informazione e la ricerca, in particolare sulla cannabis". "In quella sede - conclude la segretaria dei Radicali - rilanceremo la pratica della nonviolenza e della disobbedienza civile contro i crimini della politica e degli spacciatori".Droga, Perduca: Cassazione in linea con la Fini-Giovanardi e prossimo governoRoma, 24 aprile 2008Dichiarazione di Marco Perduca, Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista e eletto radicale al Senato col Partito DemocratoLa sentenza della Cassazione conferma l'impianto ultra-proibizionista della legge "Fini-Giovanardi" che arriva a penalizzare anche comportamenti che non ledono libertà o prerogative di altri che non siano la morale da stato etico tradotta in legge dal Governo Berlusconi nel febbraio 2006. Con queste premesse è chiaro che nella XVI legislatura il Popolo della Libertà non potrà che aggravare ulteriormente i fallimenti del "controllo delle droghe" con politiche sempre più repressive anche in onore delle necessità di promozione di leggi emergenziali per garantire la sicurezza in Italia. Questa reazione va contrastata con la nonviolenza gandhiana, ma anche col ricorso alle esperienze positive di altri paesi e sulla totale mancanza di argomenti scientifici dei dogmi proibizionisti. Nei prossimi mesi pubblicheremo alcuni studi e analisi sui dati dei fallimenti degli ultimi decenni relativamente al "controllo delle droghe".Cannabis, Associazione Luca Coscioni: la Cassazione consegna i malati nelle mani della criminalità organizzata24 aprile 2008Dichiarazione di Alessandro Capriccioli e Josè De Falco, membri di Giunta dell'Associazione Luca CoscioniLa Sentenza di oggi, con cui la Cassazione ha fatto prevalere una interpretazionerestrittiva della legge sulla autoproduzione della cannabis, non è soltanto laconferma del clima proibizionista che regna nel nostro paese, ma arreca anche un grave danno a tutti i malati che potrebbero beneficiare degli effetti terapeutici della cannabis naturale, e saranno costretti a rinunciarvi, o alternativamente a rivolgersi alla criminalità organizzata.Si tratta dell'ennesima conferma del fatto che il proibizionismo, specie quando applicato al campo della salute, non ha altro effetto che quello di alimentare l'illegalità, limitando nel contempo le possibilità di cura di migliaia di persone che soffrono di gravi patologie.Su Soccorso Civile, il portale dei diritti dell'Associazione Luca Coscioni(www.soccorsocivile.it), sono disponibili tutte le informazioni sugli effettiterapeutici della cannabis, e le esperienze concrete di chi, dovendosi misurare congravi patologie,continua ad essere penalizzato da leggi proibizioniste che nelimitano la libertà di scelta e di cura.24 / 04 / 2008 BELLA MANIFESTAZIONE, BRUTTA SENTENZAI supremi Giudici, a corti riunite, hanno rigettato le sentenze precedentie hanno stabilito, in piena sintonia con la linea politica espressadagli ultimi risultati elettorali, che il proibizionismo in Italia non ha fattoabbastanza danni. E' secondo loro opportuno persistere e perdurarein un'ottica punitiva e coercitiva che entri nel privato degli individuicensurando un fatto totalmente privato e privo di ogni conseguenzasugli interessi dei terzi, quale la coltivazione domestica di una pianta,la canapa, che vedeva l'Italia, agli inizi del Novecento,seconda nazione nel mondo, dopo la Russia, per la produzione.Di canapismo non è mai morto nessuno, anzi la canapa, in ogni sua varietà,ha dimostrato proprietà terapeutiche avanzate, oltre a una gamma di usivaria ed inconsueta.Non è più tollerabile una simile follia legislativa; gli effetti che essa producesono controproducenti e dannosi; se si può discutere sulle modalità di legalizzazione delle droghe, non è possibile permettere la demonizzazione di un atto innocuo e personale come la coltivazione di una qualsiasi pianta sul proprio balcone o giardino.La coltivazione domestica libera potrebbe costituire una prima conversioneda un sistema proibizionista ad uno liberale, a rischio minimo e nel rispetto deidiritti personali.Rinnovo l'invito a Chianciano il 2,3 e 4 maggio per l'Assemblea dei Mille eper la costituzione dell' Associazione radicale antiproibizionistaClaudia Sterzi